mercoledì 23 giugno 2010

La ranocchia che non sapeva di essere cotta


Storia di una ranocchia (di Oliver Clerc, scrittore e filosofo)

Immaginate una pentola
piena d’acqua fredda
in cui nuota tranquillamente
una piccola ranocchia

Un piccolo fuoco
è acceso sotto la pentola
e l’acqua si riscalda
molto lentamente

L’acqua piano piano
diventa tiepida
e la ranocchia, trovando ciò
piuttosto gradevole,
continua a nuotare

La temperatura dell’acqua continua a salire

Ora l’acqua è calda, più di quanto
la ranocchia possa apprezzare,
si sente un po’ affaticata,
ma ciò nonostante non si spaventa

Ora l’acqua è veramente calda
e la ranocchia
comincia a trovare ciò sgradevole,
ma è molto indebolita,
allora sopporta e non fa nulla

La temperatura
continua a salire,
fino a quando la ranocchia
finisce semplicemente
per cuocere e morire

Se la stessa ranocchia
fosse stata buttata direttamente nell’acqua a 50 gradi,
con un colpo di zampe
sarebbe immediatamente
saltata fuori dalla pentola

Ciò dimostra che,
quando un cambiamento
avviene in un modo
sufficientemente lento,
sfugge alla coscienza
e non suscita
nella maggior parte dei casi
alcuna reazione,
alcuna opposizione,
alcuna rivolta

Se guardiamo ciò che succede
nella nostra società da qualche decennio
possiamo vedere che stiamo subendo
una lenta deriva
alla quale ci stiamo abituando

Una quantità di cose
che avrebbero fatto inorridire
20, 30 o 40 anni fa,
sono state poco a poco banalizzate
e oggi disturbano appena
o lasciano addirittura
completamente indifferente
la maggior parte delle persone

Nel nome del progresso,
della scienza e del profitto
si effettuano continui attacchi
alle libertà individuali, alla dignità, all’integrità della natura,
alla bellezza e alla gioia di vivere,
lentamente ma inesorabilmente,
con la costante complicità
delle vittime, inconsapevoli
o ormai incapaci di difendersi

Le nere previsioni
per il nostro futuro,
invece di suscitare reazioni
e misure preventive,
non fanno altro che
preparare psicologicamente
la gente ad accettare
delle condizioni di vita
decadenti, anzi drammatiche
...

Allora
se non siete, come la ranocchia,
già mezzi cotti,
date un salutare colpo di zampe, prima che sia troppo tardi

mercoledì 9 giugno 2010

I sindaci, le istituzioni, i tecnici hanno votato contro l’interesse comune

Ieri 8 giugno, come delegazione di cittadini della Valpolicella, ci siamo “appostati” davanti alla Regione Veneto perché la commissione tecnica doveva esprimere un parere sullo scavo dell’oasi di Marezzane, luogo del cuore del FAI e parte del parco della Lessinia. La commissione ha detto che scavare a Marezzane, per farne cemento, va bene.
E’ un primo passaggio autorizzativo che ne vedrà altri.
Dalla commissione è emerso senza più possibilità di ricorrere ad ambiguità chi sta dalla parte del territorio, bene comune, e chi, invece sta dalla parte dell’interesse privato della Cementi Rossi.
I sindaci, le istituzioni, i tecnici hanno votato a favore dell’azienda e contro l’interesse comune.
Più di 1000 mail inviate a Zaia raccolte in soli 4 giorni, 3000 firme di opposizione ai progetti della Cementi Rossi, 6000 firme per il Parco regionale testimoniano una fortissima pressione dal basso ascoltata da un solo soggetto: la Comunità Montana. In sede di commissione, il territorio ed i cittadini, hanno trovato un coraggioso alleato che ci ha ascoltato. Grazie alla Comunità Montana!
La prossima tappa del percorso autorizzativo è importantissima: il parere vincolante della Sovrintendenza.
La forza più importante che può salvare Marezzane e quella che arriva dal basso, dalla comunità. Il potere è quindi nelle nostre stesse mani se agiamo subito e concretamente.
Stiamo in queste ore preparando l’appello alla Sovrintendenza che potrai inviare per email.
Nel frattempo ti chiediamo di votare Marezzane “luogo del cuore” del FAI all’indirizzo:



domenica 6 giugno 2010

Scavi a Marezzane, è il giorno decisivo

FUMANE. Una delegazione di cittadini anche di Marano andrà a Venezia a consegnare un documento con le ragioni del «no» al nuovo impianto della Cementirossi
Martedì la commissione Via si esprimerà sul progetto del cementificio e il Consiglio deciderà se istituire il parco.


http://www.larena.it/stories/Provincia/157147__scavi_a_marezzane__il_giorno_decisivo/

giovedì 3 giugno 2010

Facciamo sentire la nostra voce di dissenso!

In questi giorni il Comitato Fumane Futura e l'Associazione Valpolicella 2000 stanno portando avanti un'azione di sensibilizzazione nei confronti del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, contro la cava di Marezzane e l'ampliamento del Cementificio di Fumane.

Solo oggi più di 300 tra Aziende e Privati cittadini hanno aderito all'iniziativa.

Vi allego il link dove potrete trovare maggiori informazioni:


http://www.verona.com/it/cemento-amarone/