mercoledì 29 febbraio 2012

Parole In-formazione

Tratto da Teladoiolavalpolicella: http://www.teladoiolavalpolicella.it/in_formazione.htm

Le parole, sistemate in un certo modo, formano frasi. Le frasi, poste una di seguito all’altra, “possono anche” formare delle notizie, creare informazione. Sono molti i casi, invece, in cui le parole vengono messe in-formazione con il preciso intento di supportare una tesi, di creare un comune sentire che va palesemente contro la realtà dei fatti, di aggredire con la forza il buon senso delle persone.

E’ da un po’ che il nostro amato foglio di Verona si esercita in questa arte del “non fare” informazione. Non si capisce esattamente da chi partano le direttive; si corre il rischio di accanirsi con il giornalista, per poi scoprire che è stato prevaricato. Si forniscono pseudo-notizie che si elidono a vicenda, si lasciano intravedere scenari dove gli elementi di secondaria importanza si trasformano in travi portanti di teorie inventate ad hoc.

Il Prefetto di Verona che convoca Cementirossi e Soprintendente per far ritornare quest’ultima sulle proprie decisioni e rimettere in discussione gli scavi a Marezzane: sarebbe interessante capire esattamente come sono andate le cose. Anche perché quale potere ha il Prefetto nei confronti della Soprintendente? Con quale titolo pretende che ritorni su un parere vincolante già espresso e non più modificabile?

«E' stato un incontro tecnico», dice la soprintendente Gianna Gaudini, «per valutare possibili proposte alternative, ridotte, al progetto di scavo a Marezzane. Cementirossi dovrà presentare un altro progetto, che tenga conto dei punti più importanti come la strada troppo impattante progettata per il trasporto delle strumentazioni, la trasformazione dell'andamento della collina e la ricomposizione paesaggistica. Abbiamo esaminato le criticità presenti nel progetto scorso. Ci siamo resi disponibili ad avere incontri per dare indicazioni su come superare queste criticità; gli stessi tecnici si sono dichiarati soddisfatti e in grado di poterle risolvere»

C’è evidentemente qualche cosa (di grosso) che non va. Come può la stessa Soprintendente, quella che ha bocciato lo scavo a Marezzane in modo definitivo e circostanziato, affermare, a distanza di giorni, che basta ridurre la larghezza della strada e tutto può ritornare “ammissibile”? Chi è che non racconta come stanno esattamente le cose?

Un’altra perla, a livello di in-formazione, ci è stata propinata dalla dottoressa Francesca Predicatori dell’ARPAV. A parte i dati palesemente errati (ma sarà un refuso), questa specialista, che dovrebbe badare alla nostra salute, afferma che a Fumane l’aria non è inquinata dal Cementificio ma “dalla Pianura Padana”, che i picchi si sono verificati sia a forni accesi che a forni spenti, che non c’è assolutamente da preoccuparsi perché comunque siamo in buona e numerosa compagnia. Rassicurante, tranquillizzante, leggermente fatalista, molto snob quando accenna a “fenomeni di formazione in atmosfera e di trasporto su macro aree”.

Chi le ha chiesto di esprimere questo parere? Perché a cadenze predefinite lei ci viene a raccontare queste favole belle? Pensa che noi non siamo in grado di mettere in fila dei numeri e di interpretarli? Perché non siete ancora in grado di misurare le PM2,5 e non parlate di black carbon? Sapete che esistono le nanopolveri e che a Milano vengono regolarmente misurate le PM1 e le PM0,4? Si rilegga dottoressa Predicatori quanto segue:

…uno studio dell’Università di Trento che dichiarano il cementificio di Fumane un “grande emettitore di inquinamento” autorizzato a produrre un quantitativo di ossidi di azoto (molto tossico) pari all’81% di tutti gli ossidi di azoto prodotti nel Comune di Verona

Le è abbastanza chiaro o vuole che glielo spieghiamo punto per punto?

martedì 28 febbraio 2012

Riceviamo e pubblichiamo


In risposta a vs comunicazione, inoltrata da segreteria del comune in data 21 febbraio '12, allego la richiesta al sindaco di Fumane per la convocazione urgente del consiglio comunale a firma di tutti consiglieri del gruppo "Solidarietà e Pluralismo" consegnata al protocollo del comune sabato u.s. e già verbalmente annunciata a Mimmo Conchi.
In ogni occasione pubblica il nostro gruppo ha espresso solidarietà per i vili attacchi al vostro presidente.
Anche oggi rinnovo tale convinta solidarietà che nella discussione del consiglio comunale avrò (avremo) modo di sostanziare e dettagliare. Sempre che il sindaco di Fumane abbia la cortesia di convocare il consiglio comunale, cosa che si era riservato di fare anche in occasione dell'ultima assemblea, così come di convocare la commissione ambiente.

Distinti saluti
Mirco Frapporti
consigliere comunale


Gruppo Consigliare “Solidarietà e Pluralismo”
c/o Frapporti Mirco Corrado
Via xxxxxxxxxx - 37022 Fumane
Tel xxxxxxxxxx – Fax xxxxxxxxxx
E-mail: xxxxxxxxxx




Al Sindaco del Comune di Fumane
Via Roma 2
37022 Fumane




Oggetto: Richiesta convocazione consiglio.



In riferimento a quanto previsto dall’ Art. 25 del Regolamento del Consiglio Comunale i sottofirmatari consiglieri comunali chiedono la convocazione urgente del Consiglio Comunale  per:
1)    PROGETTI CEMENTI ROSSI: SITUAZIONE,  PROSPETTIVE, OCCUPAZIONE.    INFORMAZIONE E DISCUSSIONE.
2)    SOLIDARIETA’ ALLE PERSONE COLPITE DAGLI ATTI INTIMIDATORI: DISCUSSIONE.
In attesa di riscontro inviano distinti saluti

Mirco Corrado Frapporti

Maria Paola Nicolis

Giampaolo Simeoni

Nicoletta Capozza

Ezio Zamboni




Fumane, 24 febbraio 2012

Azienda Rassicurante sui Pericoli Ambientali Veneti

Non si può provare che dolore e sconforto leggendo l’articolo dell’arena di oggi sulla qualità dell’aria di Fumane. In sostanza l’ARPAV conclude velocemente (ed irresponsabilmente) che le analisi parlano chiaro, non tira una brutta aria, è addirittura migliore di “altre parti della provincia” Tranquilli cittadini i pericoli sono invenzioni degli ambientalisti. Sorpassa leggermente il proprio ruolo istituzionale, che è quello di rilevare i dati e di darli alle istituzioni addette alla prevenzione e difesa della salute e frettolosamente e pateticamente salta a dichiarare che non ci sono pericoli, la colpa è della Valpadana, che addirittura manda le sue malefiche arie a sporcare le pure e limpide arie di Fumane indifesa.

Per sostenere questa tesi deve necessariamente raccontare qualche bugia, ma cosa vuoi che sia, l’importante è rassicurare. Dati precisi e rintracciabilissimi dimostrano che la concentrazione media delle PM10 confrontando giorni di chiusura e giorni di apertura passano da 12,5 mg per metro cubo a forni chiusi a 41,2 mg/mc a forni accesi, mentre l’ossido di azoto, a forni spenti è come quello di Boscochiesanuova, ed a forni accesi è più alto di quello del peggiore incrocio di Verona. Si, qualche problema respiratorio ci può essere, ma che volete che sia?

Cosa mai vorranno tutti quei medici che sono preoccupati per la salute della popolazione? E tutti quegli scienziati che sostengono che ad un aumento di 20 mg di PM10 corrisponde un aumento della mortalità cardiovascolare del 6 % ? Abbiamo superato il limite delle giornate accettabili per legge con un valore di più di 50 mg/mc di solo il doppio, è andata già bene (ha influito anche il fatto che la produzione di cemento è diminuita della metà). Ma chi ha stabilito questo limite l’ha fatto per ridere? Certo, a Verona città nel 2011 è andata peggio, ma è una magra consolazione, l’area intorno dovrebbe aiutare a migliorare anche l’aria della città, non a peggiorarla ulteriormente.

Di questo passo cementifici, inceneritori di rifiuti, inceneritori di pollina sono esentati dalle pesantissime responsabilità che hanno in materia ambientale ed avranno il via libera facilmente, assolti dall’ARPAV. 

Non vogliamo avvelenarci poco, pretendiamo di non avvelenarci per nulla, e che le istituzioni difendano questo diritto stabilito dalla costituzione e che è dovere dei nostri sindaci far rispettare. Non ripetiamo l’ennesimo modo di procedere messo recentemente in evidenza con l’amianto, di prendere provvedimenti a buoi scappati dalla stalla, non si fa così. E’ scontato ma straordinariamente vero che abbiamo un pianeta ed un territorio in prestito da parte dei nostri figli, ed è già saturo di migliaia di molecole tossiche. Non è questione di qualche milligrammo in più o in meno, è questione di salvare il nostro patrimonio genetico o lasciarlo in balia delle trasformazioni dovute all’inquinamento. Molte di queste sostanze, oltre ad una tossicità diretta che ricade su chi è direttamente esposto, penetrano nel codice genetico (nell’epigenoma) e possono dare alterazioni fino a quattro generazioni dopo. Se non ci rendiamo conto di questo e non ci fermiamo in tempo le conseguenze saranno molto più gravi di tutto quello che ci possiamo immaginare.

L’ARPAV deve stare attenta a quello che dice se non vuol diventare ARPAV (Azienda Rassicurante sui Pericoli Ambientali Veneti)

Giovanni Beghini
ISDE Italia

venerdì 24 febbraio 2012

Silenzio fonte di legittimazione per i linguaggi mafiosi

Giovedì 23 febbraio si è riunita presso la Sala Rossa della Provincia di Verona la 6^ e 7^ Commissione consiliare per discutere la Mozione di solidarietà alle persone colpite da ripetuti episodi di violenza a Fumane avvenute a seguito delle autorizzazioni rilasciate a Cementirossi annullate dal TAR Veneto e il parere negativo della Soprintendenza riguardante la nuova cava di Marezzane. Promossa da Giuseppe Campagnari di SEL e Diego Zardini del PD, i consiglieri presenti hanno espresso all'unanimità la propria solidarietà ai rappresentanti delle associazioni, presenti in aula, ed hanno rinnovato la propria disponibilità ed impegno al fine di organizzare un incontro con la Prefettura, incontro già richiesto da 21 associazioni ambientaliste nei primi giorni di gennaio e sollecitata alcuni giorni fa, per il quale però non vi è stata ancora risposta. I rappresentanti delle associazioni hanno ringraziato la chiara e netta presa di posizione dei consiglieri e della Provincia, ma allo stesso tempo hanno fatto notare il grave silenzio dei Sindaci della Valpolicella, in particolare quello di Domenico Bianchi, Sindaco di Fumane, e Simone Venturini, Sindaco di Marano di Valpolicella. "La gravità della situazione non riguarda i singoli fatti, ma il loro perdurare nel tempo. Questi atti sono iniziati 4 anni fa e si sono ripetuti in un crescendo di azioni mirate e palesemente intimidatorie. E' importante una presa di posizione chiara dei Sindaci che oggi purtroppo preferiscono il silenzio. A parte la solidarietà espressa pubblicamente dal gruppo di minoranza di Marano attraverso Paolo Zardini, e una telefonata del consigliere del Comune di Fumane Antonio Fumaneri, fatta a titolo personale" continuano i rappresentanti delle associazioni, "gli amministratori locali non hanno fatto nulla e mai come ora" ribadiscono, "il silenzio è complice e fonte di legittimazione per i linguaggi mafiosi".

giovedì 23 febbraio 2012

Cementificio, l'azienda rinuncia al piano di ampliamento

L'Arena 23/02/2012
La direzione della Cementi Rossi ha ufficializzato ieri la decisione «di rinunciare al progetto di ammodernamento del cementificio di Fumane, per il quale aveva avviato l'iter autorizzativo nel maggio del 2008». Tale progetto prevedeva l'adeguamento degli impianti e la realizzazione di un forno a cicloni dell'altezza di un centinaio di metri. Un intervento ritenuto impattante e contestato dalle associazioni ambientaliste, che avevano fatto ricorso al Tar del Veneto. I giudici amministrativi il 1° marzo dell'anno scorso si erano espressi contro tale progetto, annullando i piani di ampliamento ma anche le delibere della Provincia di Verona in merito all'utilizzo di ceneri pesanti e altre sostanze da mescolare all'impasto nella produzione del cemento. L'azienda aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato, che dovrebbe esprimersi ufficialmente entro i primi di marzo. «Nonostante la bontà di tale progetto fosse stata riconosciuta da tutte le istituzioni nel corso della procedura autorizzativa», spiega il direttore tecnico di Cementi Rossi, Giuseppe Fais, «la direzione aziendale ha deciso di abbandonare definitivamente il progetto, poiché ritenuto un ostacolo alla continuità delle operazioni a Fumane (?). Con questa decisione intendiamo garantire la permanenza della nostra attività nel territorio (?), con l'obiettivo primario di preservare l'assetto occupazionale, oggi fortemente minacciato, e che rappresenta, da sempre, il fattore più importante per la Cementi Rossi. Nella sua lunga storia l'azienda non è mai ricorsa alla cassa integrazione; neppure per 30 minuti. Il mantenimento dell'occupazione è il nostro primo obiettivo.Sacrificando il progetto di ammodernamento, oggi lo ribadiamo con forza (?)». Il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi non nasconde il suo disappunto: «Ci dispiace che l'azienda abbia preso questa decisione, in quanto l'ammodernamento dello stabilimento avrebbe garantito minori emissioni dai camini con un miglioramento della qualità dell'aria, a vantaggio degli abitanti e dell'ambiente. Questa è una priorità per l'amministrazione; ci auguriamo che comunque vengano attivati procedimenti per ridurre le emissioni, che sono sempre rimaste nei limiti di legge». L'azienda su questo è pronta a intervenire: abbandonato il progetto di «revamping» dello stabilimento, verranno adeguati i sistemi di filtraggio, migliorando ulteriormente gli standard anti inquinamento. I sindacati dei lavoratori sono preoccupati: «Certo, il periodo non è adatto per fare grossi investimenti come un ammodernamento da 120 milioni di euro, che prevede in Valpolicella un forno così alto», dice Mario Ortombina della Cisl, «il mercato del settore edilizio è fortemente in crisi e lo dimostra il fatto che i forni dello stabilimento di Fumane riprenderanno a lavorare alla fine del prossimo mese. Oggi le maestranze sono impegnate nella manutenzione e anche il lavoro dei camionisti è fortemente ridotto. Questo è l'aspetto più preoccupante». Il direttore dello stabilimento, Claudio Marcon, rassicura: «Abbiamo in programma di realizzare delle migliorie nell'impianto fumanese per ridurre le emissioni di polveri e sostanze nocive anche in previsione di eventuali nuove normative restrittive. Non abbiamo ancora conosciuto l'esito del ricorso al Consiglio di Stato, comunque Cementi Rossi è autorizzata, secondo una delibera dello scorso settembre, ad utilizzare in procedura semplificata 12mila tonnellate di ceneri pesanti, 12mila di scaglie di laminazione e 10mila tonnellate di gessi chimici da desolforazione». In totale, quindi, l'azienda è stata autorizzata fino al 2016 dal Servizio gestione rifiuti della Provincia ad utilizzare 34mila tonnellate all'anno complessivamente di altre sostanze in sostituzione della marna, che è la materia prima per la produzione del cemento.
Giancarla Gallo

martedì 21 febbraio 2012

Scoperti cinque abusi edilizi, si deve demolire


Attività di prima lavorazione d´estrazione di cava che hanno costruito strutture non autorizzate

L'Arena, Sabato 18 febbraio 2012

Rilevati cinque abusi edilizi nel territorio comunale, sono scattate cinque ordinanze di ingiunzione di demolizione e ripristino. 
E scatta anche la polemica. «Si tratta di capannoni autorizzati per le attività di prima lavorazione dell´estrazione di cava», spiega il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, «la zona interessata è quella sopra Molina e nella frazione di Gorgusello». 
Dopo una serie di segnalazioni si è dato il via a diversi sopralluoghi da parte dell´Ufficio tecnico comunale, della polizia municipale, del Corpo forestale dello Stato e di Arpav.
«La situazione di abuso rilevata rispecchia uno stato presente da tanto tempo, già con l´amministrazione precedente, che le aveva autorizzate», dichiara il sindaco. Che minimizza: «Non mi sembra si tratti di una cosa grave, visto che le aziende di cava si stanno adeguando e attivando per la demolizione delle strutture abusive e alcune hanno già provveduto a farlo». 
Per il capogruppo di minoranza, Mirco Frapporti, invece, la situazione di abusivismo è marcata e preoccupante: «Non capita in tutti i comuni che ci siano ben cinque abusi edilizi, questo è indice di degrado politico e poca attenzione da parte degli enti», incalza l´ex sindaco Frapporti. «L´amministrazione da me guidata aveva autorizzato la costruzione dei capannoni, bisognava poi controllare se questi edifici venivano usati solo per la prima lavorazione»
«Controlli», continua, «che non sono stati fatti per omissione. Si tratta indubbiamente di un problema di etica comportamentale», prosegue. E attacca: «Di grave poi c´è il fatto che nella vicenda dell´abuso edilizio in località Villa al Vento sia coinvolto un assessore dell´attuale amministrazione. L´iter legale è partito e l´assessore non può essere escluso dalle responsabilità, in quanto ha ricevuto, come i proprietari della cava, l´ordinanza e la denuncia, quindi anche lui dovrà andare dal giudice». Secondo il primo cittadino, «l´assessore in questione, progettista di una ditta, si era già dimesso dall´incarico lo scorso ottobre, prima dell´ordinanza e pertanto nessuna responsabilità può essere rilevata a suo carico»
Per gli accertamenti del fenomeno dell´abusivismo edilizio Bianchi chiede la collaborazione di tutti. 
«Oltre al fatto che il territorio va tutelato, i vigili faranno i controlli nel rispetto delle norme dell´edilizia, tenuto conto delle recenti disposizioni del governo. Come amministrazione intendiamo procedere a una verifica puntuale di tutti gli edifici esistenti finalizzata al recupero delle imposte che devono essere versate allo stato e al comune, in modo da accertare eventuali altri abusi», conclude Bianchi. 

Giancarla Gallo

Una «nuova» orchidea fa capolino nel Veronese


di Vittorio Zambaldo

Recenti ritrovamenti anche sul monte Bellocca e alla Purga di Bolca. Una sessantina le specie spontanee presenti sul territorio

L´orchidea spontanea «Epipactis autumnalis» | Gianni Faccioli, ricercatore del Giros, con ...
Sapevano che non si sarebbe potuta nascondere a lungo e alla fine i ricercatori del Giros (Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee) sezione Monte Baldo, coordinati da Ennio Agrezzi, l´hanno avuta vinta trovando nell´anno delle Foreste appena concluso, in tre località della Lessinia orientale, l´Epipactis autumnalis, un´orchidea spontanea rinvenuta per la prima volta da Daniele Doro nel 2007 in provincia di Vicenza, sulle dorsali delle Valli del Chiampo e dell´Agno, ma finora assente nel Veronese.
In quello stesso anno, alla scoperta di Doro si affiancò quella di Agrezzi, Massimo Ovatoli e Luciano Bongiorni dell´Epipactis thesaurensis, dal nome del Monte Tesoro a Sant´Anna d´Alfaedo, dove per la prima volta era stata osservata questa nuova specie di orchidea spontanea finora trovata solo sui Monti Lessini. La pubblicazione sul prestigioso Journal Europäischer orchideen, considerato la Bibbia del settore, aveva dato la consacrazione mondiale delle due nuove specie. I ritrovamenti di Epipactis autumnalis e thesaurensis hanno confermato che le due specie sono gli unici endemismi di orchidee per il Veneto. L´Epipactis thesaurensis è stata cercata nelle confinanti zone trentine e vicentine ma con esito negativo, mentre per l´autumnalis solo nell´agosto di quest´anno c´è stato il primo esiguo ritrovamento, da parte di Daniele Doro, sul Monte Calvarina in un bosco che confina con i Comuni di Roncà, San Giovanni Ilarione e Chiampo, per alcune decine di metri in territorio veronese. Altri recentissimi ritrovamenti (almeno 40 piante, qualcuna ancora con boccioli e fiori aperti) sono stati registrati nel mese di novembre sul Monte Bellocca, nel Comune di Tregnago e a dicembre sulla Purga di Bolca (oltre 50 piante, di cui qualcuna ancora con boccioli).
L´Epipactis autumnalis fiorisce, vegeta e si riproduce in condizioni insolite per la maggior parte delle orchidee spontanee europee: generalmente vive su un terreno acido basaltico con associazione di nocciolo, iniziando le prime fioriture nel mese di agosto e protraendosi fino al mese di dicembre sempre nel medesimo posto. Il nome conferitole è giustificato dal periodo autunnale di fioritura. L´altezza delle piante varia da 12 centimetri a oltre mezzo metro, ha infiorescenze da 5 a più di 25 fiori, con sfumature che vanno dal bianco verdastro al rosato.
Ennio Agrezzi, Massimino Ovatoli, Renzo Dall´Aglio, Giovanni Dorizzi e Gianni Faccioli sono i ricercatori del Giros veronese che si dedicano con soddisfazione all´attività svolta negli ultimi dieci anni, periodo in cui trovando ben sette specie e sottospecie nuove hanno arricchito di scoperte e conferme la conoscenza della biodiversità di casa nostra. Nel Veronese sono una sessantina le specie di orchidee spontanee presenti, un numero consistente grazie anche alla fortuna di poter contare su livelli vegetazionali diversi, da quello mediterraneo in riva al lago di Garda fino a quello alpino e glaciale sui versanti del Monte Baldo, della Lessinia e del gruppo del Carega. Dentro o fuori i parchi sono comunque specie protette, minacciate dal pascolo libero e dall´azione dell´uomo con cave e lottizzazioni. Se si considera che l´area basaltica di Roncà e la Purga di Bolca sono eccellenze già protette dal Parco Naturale regionale della Lessinia e che il Monte Bellocca, vulcano spento di eccezionale valore paesaggistico e naturalistico, è stato più volte minacciato dal rischio di apertura di cave e miniere, si capisce anche l´importanza di questi ritrovamenti che confermano l´unicità dei siti e la preziosità della biodiversità che conservano. Lo stesso è valso per il sito di Marezzane, dove anche il ritrovamento dell´Epipactis thesaurensis sul Monte Noroni, nel comune di Marano di Valpolicella, ha contribuito a fermare i propositi di escavazione del cementificio di Fumane. 

L'Arena - Lunedì 13 febbraio 2012

venerdì 17 febbraio 2012

Mozione di solidarietà


A seguito della mozione di solidarietà richiesta da Giuseppe Campagnari di SEL e Diego Zardini del PD, la 6^ e 7^ Commissione consiliare sono state convocate per giovedì 23 febbraio 2012 alle ore 14.30 presso la Sala Rossa della Provincia di Verona.



PROVINCIA DI VERONA

MOZIONE

Solidarietà alle persone colpite da ripetuti ed odiosi episodi di violenza a Fumane, prevenzione e contrasto ad attività "terroristica", tutela e garanzia occupazionale ai dipendenti del cementificio


Dopo il parere contrario allo scavo di Marezzane espresso dalla Soprintendenza di Verona,  agli inizi di gennaio 2012 si sono verificati violenti episodi nei confronti dei presidenti dei comitati "Valpolicella 2000" e "Fumane Futura" cui sono stati sfondati i parabrezza delle auto di proprietà, addirittura nel cortile sotto casa.
Al titolare di un'azienda fumanese che ha fatto ricorso contro le autorizzazioni per l'incenerimento di  di rifiuti rilasciate al cementificio dalla Provincia di Verona, sono state tagliate le vigne, come era già successo in primavera, dopo l'annullamento delle autorizzazioni da parte del TAR Veneto, su ricorso di Legambiente.
Infine altri atti di intimidazione si sono verificati negli ultimi giorni a Fumane, sempre contro le stesse persone.
Ritenendo questi fatti di grandissima gravità e di grande allarme sociale,

IL CONSIGLIO PROVINCIALE di VERONA

esprime totale ed incondizionata solidarietà alle vittime e condanna tali ripetuti ed inauditi episodi di violenza;

impegna il Presidente e la Giunta a:
·        convocare i rappresentanti delle Associazioni minacciate e intimidite, insieme a tutte le istituzioni veronesi e le organizzazioni che operano a tutela della sicurezza e della legalità in Valpolicella, affinchè sia coordinata e potenziata un'attività di prevenzione e contrasto ad intollerabili atti di natura "terroristica", coinvolgendo anche la Prefettura di Verona, affinchè sia ripristinato un clima di civile partecipazione e confronto su temi fondamentali quali la tutela della salute, dell'ambiente e dell'occupazione in Valpolicella.

Giuseppe Campagnari
Sinistra Ecologia Libertà – Federazione della Sinistra

Diego Zardini
Partito Democratico

Verona, 14 febbraio 2012

martedì 14 febbraio 2012

Adesso Basta


Ancora un atto grave e intimidatorio ai danni di un esponente delle associazioni e dei comitati locali che si oppongono ai progetti di espansione della Cementirossi, al massiccio utilizzo di rifiuti ed agli scavi a Marezzane.

Ancora a Fumane.
L’ennesimo finestrino dell’auto devastato ed il parabrezza infranto.

L’ennesimo atto vigliacco consumato nel buio della notte.

Non si sono ancora spenti gli echi degli atti intimidatori di fine e inizio anno subiti dai presidenti di Fumane Futura e Valpolicella 2000 e da un privato cittadino tutti colpevoli di aver firmato il ricorso al Tar contro i progetti della locale cementeria, che l’ennesima mano ignota ha voluto lasciare il suo lugubre segno.

Ancora un preciso messaggio che intima al silenzio.

È proprio il ripetersi di questi gesti odiosi che rischia di trasformare l’inciviltà in intimidazione mafiosa.

Mafioso il messaggio, mafioso il gesto, mafiosa la modalità, mafioso il perdurare.

Quello che ci preoccupa è il balbettio delle Istituzioni e delle autorità pubbliche, troppo pronte a derubricare tali fatti a baruffe di paese.
Ci preoccupa la vaghezza delle condanne di chi si è espresso contro l’inciviltà dei gesti, ma non è stato capace di solidarietà a chi quei gesti ha subito.

Siamo ancora a denunciare questo clima che non ammette “intralci”, intromissioni. Che vuole costringere al ruolo di vittima chi invece ha scelto la strada della partecipazione democratica attiva.

Chiediamo una presa di posizione precisa e inequivocabile da parte delle istituzioni. 

Chiediamo solidarietà esplicita e pubblica a tutti i consiglieri comunali di Marano di Valpolicella e di Fumane.

Chiediamo un loro esplicito interessamento affinché il Prefetto convochi le associazioni colpite da tali atti, come per altro già chiesto oramai da un mese da un numeroso gruppo di associazioni veronesi.

Mai come ora il silenzio è complice e fonte di legittimazione per i linguaggi mafiosi.