martedì 24 maggio 2011

Cena a base di pesce sabato 28 maggio



Carissimi,
 dopo il brutto scherzo che ci ha giocato il tempo domenica 15 a Marezzane che ci ha obbligato ad annullare la festa, abbiamo deciso di organizzare una deliziosa cena a base di pesce sabato 28 maggio alla Baita degli Alpini di Marano di Valpolicella (Piazza dello Sport – dietro il mercato cereasicolo).
Sarà un'occasione per trovarci di nuovo tutti insieme con le nostre famiglie.

La cena è aperta a tutti… membri del comitato, amici, parenti e simpatizzanti... ed il menù prevede:

dalle 19.00 aperitivo e poi… alle 20.00
  • Bigoli con le sarde
  • Sarde in saor con polenta
  • Verdure dell’azienda Girotto
  • Gelato ricco
  • Vino bianco
Euro 20 a persona… (offerta per i bimbi)

I posti sono purtroppo limitati, chiudiamo le prenotazioni venerdì 27 alle 13.00...

Mandate eventuale mail di conferma a comitatofumanefutura@gmail.com indicando il numero di persone

Vi aspettiamo numerosi

lunedì 23 maggio 2011

Risorse naturali, ne consumiamo troppe Entro il 2050 situazione al collasso

L'allarme è stato lanciato il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep) con uno studio, incentrato sugli effetti dell’insostenibile brama di beni naturali che caratterizza quasi tutte le economie mondiali Ogni europeo consuma in media 16 tonnellate di risorse all’anno, mentre un indiano si ferma per ora a quota 4. Ma con l’attuale tasso di crescita economica globale, entro il 2050 il consumo di risorse naturali potrebbe esplodere, fino a diventare il triplo di quello attuale: 140 miliardi di tonnellate di minerali, metalli, combustibili fossili e biomasse. Che, ogni anno, verrebbero trasformate in prodotti destinati a non tornare più alla Terra, se non sotto forma di rifiuti o emissioni di CO2. A lanciare l’allarme è il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) con uno studio, incentrato sugli effetti dell’insostenibile brama di beni naturali che caratterizza quasi tutte le economie mondiali. Tesi: è possibile crescere ancora, ma senza compromettere ulteriormente l’ambiente. Basta “disaccoppiare” il rapporto fra crescita economica e consumo di risorse. Grazie alle nuove tecnologie, i Paesi in via di sviluppo possono ridurre l’impatto della loro crescita.

Lo studio, eseguito dall’International Resource Panel, si concentra proprio sul decoupling, termine utilizzato in campo economico-ambientale per descrivere la capacità di un’economia di crescere senza un corrispondente aumento dell’impatto sulla Terra. Una contraddizione in termini? Forse. Per Unep, però, prosperità economica non significa necessariamente uso smodato di risorse. Secondo questo nuovo studio (Decoupling: natural resource use and environmental impacts from economic growth) è infatti possibile fare di più con meno. Come? Tramite un “disaccoppiamento”, appunto, fra la crescita economica e il consumo di ricchezze naturali, ottimizzando le produzioni grazie all’utilizzo strategico di nuovi strumenti tecnologici. “Serve ripensare alla crescita”, si scrive nel rapporto, spesso unicamente associata ad un mero aumento della crescita del GDP (il nostro PIL).

I 4 casi-studio analizzati nel rapporto dimostrano come oggi la prosperità comporti sempre e comunque un eccessivo uso di risorse: vengono analizzati da un parte due Paesi in via di sviluppo, Cina e Sud Africa, in cui la costante crescita economica corrisponde a un continuo incremento delle risorse utilizzate; dall’altra, due Paesi già fortemente industrializzati, Germania e Giappone, in cui si sono invece fatti i maggiori sforzi di decoupling; ma nei quali, rivela il rapporto, in realtà il “disaccoppiamento” ha comportato semplicemente una “esportazione” della loro impronta ecologica, grazie all’utilizzo di materiali e di pratiche altamente impattanti, provenienti da altre nazioni.

I cittadini dei Paesi più ricchi, ogni anno, consumano mediamente 16 tonnellate pro capite delle risorse naturali maggiormente utilizzate: minerali, metalli, combustibili fossili e biomasse. Una quantità di per sé eccessiva, che in alcuni Paesi arriva addirittura a superare le 40 tonnellate a persona. Oggi, ad esempio, mentre in Canada un cittadino consuma annualmente 25 tonnellate di beni naturali, in India ne consuma 4. Una situazione destinata a cambiare nell’arco dei prossimi decenni, durante i quali i Paesi economicamente più arretrati seguiranno le orme di quelli industrializzati, creando così una situazione che, per l’appunto, diverrà insostenibile.

Il disaccoppiamento è quindi “parte di una transizione verso un’economia verde basata su basse emissioni di carbonio e uso efficiente delle risorse”, afferma Achim Steiner, sottosegretario generale delle Nazioni Unite e direttore esecutivo dell’Unep, per far sì che “l’impronta ecologica dell’umanità non superi i limiti del pianeta”. Serve un’urgente riorganizzazione delle politiche economiche, a partire da un arresto ai livelli attuali del consumo procapite, almeno nei Paesi ricchi. In questo modo, secondo il Programma UN per l’Ambiente, si potrebbero indirizzare anche le nazioni più “povere” a seguire un modello di sviluppo meno impattante sull’ambiente.

Il rapporto indica poi come soluzione l’immediata implementazione di tutte quelle tecnologie che permettano di ridurre l’uso di energia, acqua e minerali. Ma anche lo sviluppo di mercati che dimostrino quanto vantaggiosa sia la transizione verso un’economia dalla ridotta impronta ecologica. “Il disaccoppiamento è una soluzione vincente su tutti i fronti: economico, sociale e ambientale”, continua Steiner: “La gente crede che il danno ambientale sia il prezzo da pagare per i benefici economici. Tuttavia non possiamo continuare a comportarci come se questo compromesso sia inevitabile”.


Andrea Bertaglio
Il fatto Quotidiano 22/05/2011

In Valpolicella cresce la voglia di una viticoltura sostenibile

È pronto un regolamento di area sull'uso dei prodotti fitosanitari L'assessore Zanotti impegnato a portarlo in Consiglio comunale

Cresce in Valpolicella l'idea di una viticoltura sostenibile, più rispettosa di ambiente e salute dell'uomo, consapevole dei rischi dell'utilizzo massiccio di fitofarmaci e della necessità di cambiare per andare incontro al mercato. Lo dimostra il successo crescente dei corsi organizzati dall'associazione Terra Viva, che diffonde conoscenze culturali e tecniche per un'inversione di tendenza in agricoltura e per dare concretezza a sostenibilità ambientale, ripristino dell'ecosistema, alimentazione sana.
Terra Viva sta tessendo una rete di contatti con enti, amministrazioni, associazioni per favorire la conoscenza di questi temi, certa che dibattito e collaborazione siano la strada migliore per il cambiamento. I tempi sembrano maturi, a giudicare dalle risposte che stanno ricevendo da addetti ai lavori e mondo politico. Il tavolo tecnico sovracomunale istituito a Negrar ha licenziato, ormai da qualche mese, un regolamento di area sull'uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura, che attende il vaglio di tutti i consigli dei Comuni valpolicellesi. A Negrar non è all'ordine del giorno nella seduta di oggi, ma l'assessore all'ambiente Giovanni Zanotti è fiducioso di poterlo presentare il mese prossimo.
Un folto pubblico ha partecipato, all'istituto di San Floriano, all'incontro «Pesticidi e salute, qualità del cibo, necessità del biologico», moderato dal medico Giovanni Beghini.
Secondo l'oncologa Patrizia Gentilini, associazione internazionale medici per la difesa dell'ambiente (Isde), non c'è di che stare allegri se non si inverte la rotta. Ha riportato dati medico scientifici che provano la pericolosità di certi agrofarmaci usati in agricoltura. «Preferisco chiamarli pesticidi, poiché subiamo ogni giorno un bombardamento di molecole tossiche», spiega l'oncologa, ospite dell'incontro con il ricercatore universitario Daniele Degl'Innocenti, istituto di anatomia della Facoltà di medicina, e all'agronoma Luisa Mattedi, istituto di San Michele all'Adige (Trento), esperta di agricoltura biologica.
La salute compromessa dei bambini fin dalla vita intrauterina, le relazioni tra cancro ed esposizione ai fitofarmaci, la crescita in Italia dei tumori infantili, la necessità di estendere i principi e le regole dell'agricoltura biologica: Gentilini è certa di quello che sostiene, nonostante venga accusata di creare allarmismi. «Abbiamo responsabilità enormi ed è ora di dire le cose come stanno», risponde. «Non tutto è perduto e le strade ci sono, ma bisogna intraprenderle».
Un invito a fare attenzione a quello che compriamo e mangiamo arriva da Degl'Innocenti: «Dobbiamo investire in salute, cibandoci con cibi freschi e genuini», dice.
Tra gli esempi virtuosi di agricoltura c'è il Trentino, dove in un'ampia area della Vallagarina da 20 anni si applicano i principi della viticoltura biologica e si è diminuito molto l'utilizzo dei fitofarmaci. «Il cambiamento passa attraverso formazione e conoscenza», spiega l'agronoma Mattedi, «come è possibile la convivenza armoniosa tra agricoltori, ambiente e popolazione. Gli agricoltori non si sentano accusati dalle informazioni che arrivano dai medici, ne facciano tesoro per tutelare la loro salute e migliorare la viticoltura».

Camilla Madinelli
L'Arena, 23/05/2011

venerdì 13 maggio 2011

Ponte nelle Alpi a Report

Il Comune di Ponte nelle Alpi presenta molte similitudini con il nostro comune (numero di abitanti e presenza di un cementificio) In questi anni ha compiuto delle scelte importanti che stanno dando risultati concreti a tutto beneficio dei cittadini. ... cambiare si può!

Giuliano Marrucci curatore della rubrica “C’è chi dice no” che chiude con una nota di speranza la trasmissione, ha girato per quasi 4 giorni entrando nelle case, intervistando i cittadini e i bambini delle scuole, gli operatori e i tecnici della Ponte Servizi e del Comune, zoomando con la telecamera nei bidoncini della raccolta differenziata, nelle pieghe del lavoro di ogni giorno svolto con competenza, soffermandosi sui sorrisi degli anziani che lo accompagnavano per il paese.
Spulciando in documenti e vecchi articoli di giornale l’inviato di Report ha ricostruito la storia recente di Ponte nelle Alpi e della sua comunità che si era battuta negli anni precedenti con una grande mobilitazione popolare bloccando un progetto di costruzione di una mega-discarica da 1 milione di metri cubi e che poi ha avuto la capacità e la forza di dimostrare che si poteva cambiare strada e diventare in pochi mesi il migliore comune d’Italia per quanto riguarda la raccolta differenziata.
Cambiare strada, dando voce ai cittadini che per anni si erano battuti contro l’incenerimento di rifiuti pericolosi in un cementificio o ai genitori dei bambini della scuola elementare che protestavano per i campi elettromagnetici prodotti dagli elettrodotti che sovrastavano l’edificio.
Da anni la ferma opposizione del comune ha stoppato l’incenerimento nel cementificio ed è stato siglato con Terna un protocollo d’intesa che prevede l’interramento e la progressiva rimozione dei tralicci liberando così, dopo decenni, il centro del paese dagli elettrodotti.
L’ambiente a Ponte nelle Alpi non è più un problema, anzi è sempre più chiaro che sta diventando una grande opportunità per tutti: sui tetti delle scuole spuntano impianti fotovoltaici, le mamme si scambiano vestitini e giocattoli per i figli, l’amministrazione con altri comuni coordina gruppi di acquisto di impianti fotovoltaici ed interventi di risparmio energetico per cittadini e piccole imprese e i rifiuti diventano materiali che si vendono riducendo i costi del servizio.
Straordinario? No solo una comunità civile che vuole guardare al futuro con un po’ di partecipazione, di speranza e di gioia!

Comitati da Monselice per salvare Marezzane

Oltre alle numerosissime associazioni veronesi (settanta quelle invitate), domani a Marezzane, per fare il punto della situazione, saranno presenti anche diversi comitati veneti, come «Arianova» di Pederobba (Treviso) dove si trova un altro stabilimento della Cementirossi, ma soprattutto il «Comitato popolare lasciateci respirare» e il «Comitato e noi?» di Monselice, estensori del ricorso vinto contro l'Italcementi, qualche giorno fa.
La terza sezione del Tar del Veneto, infatti, ha bocciato il rilancio dell'impianto Italcementi (un progetto da 160 milioni di euro), in quanto non sarebbe compatibile con il piano del Parco dei Colli Euganei.

Tutti i comitati prepareranno il materiale per la trasmissione tv «Report», che dovrebbe essere presente, ma comunque ha garantito di riprendere l'argomento del cementificio, a un anno dal primo servizio.

Tema del dibattito-aperitivo di domani, alle 18, in preparazione alla camminata pacifica di domenica, sarà «Marezzane bene comune». Si parlerà delle due sentenze del Tar e del fatto che la collina nel Parco della Lessinia è ancora a rischio, nel caso la Soprintendenza dovesse esprimere parere favorevole allo scavo. Introduce Marco Cantieri, apre e chiude l'incontro la fisarmonica di Giuseppe Zambon. Alle ore 20 cena «Sapori di Marezzane», mentre alle 21.30 si svolgerà il percorso notturno nel bosco di Marezzane.
Domenica il ritrovo è a Malga Biancari alle 10, da dove partiranno le passeggiate guidate in turni. Dalle 11 per i piccoli «Alla scoperta della magia del bosco»; dalle 13 porte aperte all'azienda agricola Girotto «Sapori e gusti del territorio»; dalle 14,30 Caccia al tesoro, giochi sulla collina, laboratori di disegno con Federico Brusco, disegnatore di Mukka Emma, Geronimo Stilton e Futura, visite guidate ai Covoli di Marano, laboratorio «La preistoria a portata di mano» a cura dell'associazione EvolutaMente. Dalle 15 incontri con Luca Martinelli su «Le conseguenze del cemento» e con Gabriele Fedrigo su «Negrarizzazione - Speculazione edilizia, agonia delle colline e fuga della bellezza». Dalle 16.30 «Spazio acqua bene comune» e «Terra viva» presenteranno i loro programmi. Si esibirà il Maistrax Trio. La giornata è anche tappa di sensibilizzazione ai referendum su acqua e nucleare. Info: info@valpolicella2000.it, comitatofumanefutura@gmail.com

G.G.
L'Arena di Verona, venerdì 13 maggio 2011

martedì 10 maggio 2011

Ti aspettiamo a Marezzane sabato 14 e domenica 15!

Grande Festa a Marezzane

Marezzane più che una collina è un’idea, è un concetto, è un principio. Marezzane è un atto di “resistenza” civile, è una dichiarazione d’amore, è il simbolo di quanti non vogliono più che la propria terra venga “conquistata” in nome di industrie strategiche e scempiaggini del governante di turno.
Marezzane è ancora in bilico tra le carte della Soprintendenza. Pensa e ripensa, la Soprintendente (o magari il funzionario suo capo) si ritrova con una patata bollente e fumante che non sa a chi passare. Infatti la sopraggiunta sentenza del TAR ha caricato ulteriormente di significati la decisione di concedere le escavazioni a Marezzane oppure no. E’ vero che le strade del Signore sono infinite, ma una decisione di permettere la devastazione e disintegrazione della collina avrebbe un effetto esplosivo.

Cementirossi rimane appesa a questo filo sottile. Ammesso che ottenga il permesso dalla Soprintendenza, dovrà presentare un nuovo progetto di rinnovamento degli impianti, una torre meno “impattante”, nuove promesse di bruciare rifiuti “non pericolosi” (tipo le ceneri pesanti, per capirci). E la storia ricomincerebbe: autorizzazioni, ricorsi, sentenze, blocchi, contestazioni.

Con il passare del tempo cresce la presa di coscienza degli abitanti della Valpolicella e, recentemente, anche quella di politici che si dicevano indisponibili a mettere in discussione la sopravvivenza del cementificio. Cementirossi non può più dettare le sue condizioni; adesso le condizioni le pongono gli abitanti di una terra che non vuole più essere avvelenata sotto il ricatto dei posti di lavoro.
Marezzane, fino a pochi mesi fa, era stata messa sul piatto della bilancia come merce di scambio: voi non fate il Coinceneritore, ma se volete continuate a fare cemento scavando marna sotto a quella collina. Oggi Marezzane non può essere fatta entrare in nessun tipo di compromesso. Cedere su questo punto significa permettere una “colonizzazione” per altri 50 anni.

A Marezzane quest’anno si fa più festa del solito. La sentenza del TAR è la conferma che i contestatori non erano terroristi, ma persone preparate, informate, accomunate da una passione forte. Adesso rimane un ultimo obiettivo: LIBERARE DEFINITIVAMENTE MAREZZANE e riconsegnarla alla Terra a cui appartiene.
Sabato 14 e Domenica 15 maggio (il prossimo fine settimana) vi aspettiamo tutti a Marezzane. Per stare in compagnia, per scambiarci delle idee, per godere dei profumi e dei colori che ne fanno un POSTO UNICO.



MAREZZANE NON SI TOCCA - ORA PIU' CHE MAI - Programma definitivo


UNA GRANDE FESTA

MAREZZANE NON SI TOCCA arriva dopo l’annullamento del Tar del Veneto delle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia alla Cementirossi sia per il progetto di rilancio industriale, compresa la realizzazione della torre di 103 metri, sia per le autorizzazioni all’utilizzo dei rifiuti. Finalmente è stata sconfitta l’idea che quello che hanno deciso lobbies, partiti e amministratori sia immodificabile: non "È GIA'TUTTO DECISO".

Un momento storico per la Valpolicella, una grande occasione per ripensare il suo futuro. Il paesaggio finalmente diviene quell’elemento garantito dalla Costituzione, un bene comune, un elemento chiave con cui la Valpolicella e la sua economia devono confontarsi. E Marezzane è diventata un simbolo fondamentale su cui si misura il futuro dell’intero territorio.

Vogliamo quindi far festa anche se... Marezzane è ancora minacciata. Malgrado la continua e progressiva consapevolezza dell’unicità e la bellezza del posto, i progetti di scavo della Cementeria di Fumane sono ancora lì che incombono. E allora ancora in marcia!


PROGRAMMA

SABATO 14 MAGGIO

ore 18.00
dibattito e aperitivo
"Marezzane Bene Comune"
introduce Marco Cantieri, apre e chiude
la fisarmonica di Giuseppe Zambon

La sentenza del TAR ha sconfitto l’idea che quello che hanno deciso lobbies, partiti e amministratori sia immodificabile. Un gruppo di persone civili, sensibili, preparate, appassionate hanno dimostrato che non esiste l’assioma del "E’ GIA’ TUTTO DECISO". Dobbiamo mantenere questo impegno che ci ha premiato e rendere ancora più incisivi gli sforzi per salvare la Collina di Marezzane. Vogliamo condividere questa vittoria con tutte le Associazioni e tutti i cittadini che stanno "combattendo" la loro battaglia civile e che non hanno ancora avuto soddisfazioni concrete. Questo è lo stimolo che Valpolicella 2000 e Fumane Futura vogliono utilizzare per LIBERARE definitivamente Marezzane e riconsegnarla così com’è al territorio a cui appartiene.

ore 20.00
Cena "Sapori di Marezzane"

ore 21.30
Percorso notturno nel bosco di Marezzane "C’è silenzio e silenzio"

Elenco degli amici invitati:
Ettore Mo, Report, Isde, Legambiente Verona,WWF, GASpolicella, interGAS, FAI, Medicina Democratica, Amici di Grillo, per Comuni Virtuosi – Comune di Berlingo, Avviso Comune, Libera, Acqua Bene Comune, ltraeconomia, Comitato Traforo Torricelle, Arci Verona, Arci Passpartout; Aria nova, Antica Terra Gentile, Terra Viva, Ergo, Nour, Pane e vino, Tirta, Amici della Bicicletta, Civiltà delle Marogne, La rondine, i Pink, la Chimica, Ave Probi, Naturalmente Verona, Kilomarazero, Selese, le aziende agricole e vitivinicole del territorio, Comitato Popolare Lasciateci Respirare, Salvalpolicella, Vivilavalpolicella, Comitato Tutela del territorio, Metropolis, CTG, Cittadini per la Tutela del Territorio di Verona Est (CTT), Comitato Insieme per Borgo Roma-Beghelli, Comitato Ambiente Salute Legalità- VR, Verona Reattiva, Salute Verona, Sos-Utenti, Il Carpino, Circolo Legambiente Legnago, Fagiani nel Mondo, Italia Nostra, Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle, Amici della Bicicletta, Cittadini per il Referendum, AriaPulita, Coordinamento Territorio, Red-zone Art bar, associazione Ergo, Hermete, Lessinia Europa, Compascuo, redazione carta nord-est, Musantiqua, tutti i comitati popolari del territorio veronese, Comitato Referendario Veronese "2 Sì per l’Acqua Bene Comune", comitati per il sì allo stop al Nucleare.


DOMENICA 15 MAGGIO

dalle 10.00
ritrovo a Malga Biancari info point
Inizio delle Marce per Marezzane

dalle 11.00
per i piccoli
"Alla scoperta della magia del bosco"

dalle 13.00
porte aperte all’Azienda Agricola Girotto
"Sapori e gusti del territorio"

dalle 14.30
- Caccia al tesoro, giochi sulla collina, torneo di Kubb
- laboratori di disegno con Federico Brusco disegnatore di Mukka Emma, Geronimo Stilton e Futura
- visite guidate ai Covoli
- laboratorio "la Preistoria a portata di mano" a cura dell’associazione EvolutaMente

dalle 15.00
incontri con l’autore
- Luca Martinelli "Le conseguenze del cemento" ed. Altraeconomia
- Gabriele Fedrigo "Negrarizzazione" Speculazione edilizia, agonia delle colline e fuga della bellezza ed. Qui Edit

dalle 16.30
Spazio Acqua Bene Comune e Terra Viva

Musica per Marezzane con
MAISTRAX TRIO
Musica per le danze di tradizione

ACQUA E NUCLEARE
Tutta la giornata del 15 maggio rappresenta anche una tappa di sensibilizzazione ai referendum sull’acqua e nucleare del 12/13 giugno.


MAREZZANE, PER CHI ANCORA NON SA...
Marezzane, luogo del cuore del FAI (Fondo ambiente italiano) è nel Parco Regionale della Lessinia, congiunzione tra la Valpolicella e la Lessinia, punto panoramico sulla Valle dei Progni e la grotta di Fumane, è caratterizzata da una incredibile concentrazione e varietà di habitat che vanno dai prati esposti al sole densamente fioriti di orchidee agli angoli freddi della ”giasara” e dei castagni, e poi le marogne e le case di pietra. Il sentiero Marezzane è ormai frequentato annualmente da migliaia di persone.

INDICAZIONI STRADALI
strada per Marano, passare la fraz di san Rocco e prendrendere deviazione a sx per loc. GIROTTO
(ci saranno cartelli gialli fosforescenti)

INFORMAZIONI E CONTATTI
info@valpolicella2000.it
comitatofumanefutura@gmail.com

Il Tar del Veneto boccia il revamping (il Mattino di Padova)

E’ un nuovo impianto, e non è ammissibile una cementeria all’interno del Parco Colli
Il Parco condannato a pagare 4.000 euro di spese processuali

MONSELICE. Il Tar del Veneto boccia il revamping. Accolto il ricorso di comitati e residenti: i cementifici non sono compatibili con il piano ambientale del Parco Colli. Colpo di spugna sul mega progetto Italcementi da 160 milioni di euro, Parco condannato a pagare le spese processuali.
La notizia ha iniziato a circolare nella serata di ieri. Le prime indiscrezioni hanno trovato una granitica conferma nel dispositivo della sentenza, emessa ieri dalla terza sezione del Tar. Sentenza che annulla l’autorizzazione paesaggistica rilasciata il 13 dicembre 2010 dal Parco e la delibera di giunta provinciale del 29 dicembre scorso, che sanciva la compatibilità ambientale del progetto. Condanna inoltre il Parco a pagare 4.000 euro ai ricorrenti.

«La sentenza del Tar del Veneto - riassumono i comitati “Lasciateci Respirare” ed “E Noi?”- riconosce la piena incompatibilità del progetto con la legge del Parco. Afferma il ruolo e la rappresentatività dei comitati cittadini, accogliendo le obiezioni sollevate sin dall’inizio sulla legittimità del progetto dai comitati stessi e da alcuni sindaci, in particolare quelli dei comuni di Este e di Baone. Questa sentenza - continuano i comitati - richiama gli amministratori del Parco, del comune di Monselice e della provincia di Padova alle proprie responsabilità: con ogni mezzo consentito dalla legge, infatti, i cittadini hanno cercato di evidenziare quanto il tribunale ha sentenziato».

Segue un appello al dialogo: «Indipendentemente dagli ulteriori possibili sviluppi giudiziari, riteniamo ora quanto mai necessario che sia finalmente inaugurata la fase della concertazione fra tutte le parti interessate - auspicano i comitati - che porti nella direzione stabilita dal piano ambientale del Parco Colli. Oggi questa sentenza segna l’inizio di una pagina storica per la città di Monselice e per tutto il territorio del Parco».

Di fatto il Tar accoglie in pieno le tesi dei comitati. Il revamping non è una mera ristrutturazione. «L’autorizzazione impugnata - scrivono i giudici - si riferisce ad un nuovo impianto (...) che apre un nuovo ciclo produttivo destinato a durare 28 anni e che sostituisce un impianto in fase di dismissione». E’ quindi violato l’articolo 19 del piano ambientale. Cosa dovevano fare le amministrazioni secondo il Tar? Solo azioni di sostegno volte alla riconversione o rilocalizzazione. E «non ci sono ragioni di pubblica utilità che impongono l’allocazione di una cementeria all’interno, anziché all’esterno, del perimetro del Parco».
Annullando la delibera provinciale di via libera al revamping, il Tar ha annullato anche tutti i documenti autorizzativi che la delibera richiamava, riconoscendone l’illegittimità. Per ora invece non si conosce ancora l’esito dell’altro ricorso, quello presentato dai comuni di Este e Baone contro la convenzione tra Italcementi, comune di Monselice e Parco.
E adesso? Italcementi farà probabilmente appello al Consiglio di Stato, come aveva già preannunciato. Ma nel frattempo, il revamping è all’anno zero.

Francesca Segato
il Mattino di Padova, Martedì 10 Maggio 2011

Il Tar del Veneto boccia il revamping Italcementi di Monselice

Monselice 09.05.2011

La sentenza del Tar del Veneto emessa il 9 maggio 2011 annulla la delibera di approvazione della VIA e condanna il Parco Colli Euganei al pagamento delle spese legali riconoscendo la piena incompatibilità del Progetto con la Legge del Parco.

Afferma il ruolo e la rappresentatività dei Comitati Cittadini accogliendo le obiezioni sollevate sin dall'inizio sulla legittimità del progetto dai Comitati stessi e da alcuni Sindaci , in particolare quelli dei comuni di Este e di Baone.

Questa sentenza, pertanto richiama gli Amministratori di Parco, Comune di Monselice e Provincia di Padova alle proprie responsabilità: con ogni mezzo consentito dalla legge, infatti, i cittadini hanno cercato di evidenziare quanto il Tribunale oggi ha sentenziato.

Indipendentemente dagli ulteriori possibili sviluppi giudiziari, riteniamo ora quanto mai necessario che sia finalmente inaugurata la fase della concertazione tra tutte le parti interessate (Comuni, Parco, Azienda, Sindacati, Provincia, Regione, Comitati, ecc.) che porti nella direzione stabilita dal Piano Ambientale del Parco Colli.

Oggi questa sentenza segna l'inizio di una pagina storica per la città di Monselice e per tutto il territorio del Parco.

I Comitati “Lasciateci Respirare” e “E Noi?”

lunedì 2 maggio 2011

La salute è sempre un buon investimento

Continuano ad arrivare contributi, piccoli e grandi, a sostegno della nostra battaglia.
È un bel segnale che ci incita a moltiplicare gli sforzi e ci consente di far fronte alle numerosissime spese che siamo costretti a sostenere per garantire l'informazione e le attività di tutela anche legale.
Visto i risultati è importante non demordere e rimanere attivi su tutte le possibili azioni per salvaguardare il territorio e, con esso, il nostro futuro.
Ancora grazie ai sostenitori ed un invito a tutti a contribuire e a far contribuire.
La salute è sempre un buon investimento.

MAREZZANE NON SI TOCCA – 14/15 maggio 2011 - edizione primaverile


MAREZZANE NON SI TOCCA arriva dopo l’annullamento del Tar del Veneto delle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia alla Cementirossi sia per  il progetto di rilancio industriale, compresa la realizzazione della torre di 103 metri, sia per le autorizzazioni all’utilizzo dei rifiuti. 
Finalmente è stata sconfitta l’idea che quello che hanno deciso lobbies, partiti e amministratori sia immodificabile: non “E’ GIA’ TUTTO DECISO”
Un momento storico per la Valpolicella , una grande occasione per ripensare  il suo futuro.

Il paesaggio  finalmente diviene quell’elemento garantito dalla Costituzione, un bene comune,  un elemento chiave con cui  la Valpolicella e la sua economia devono confontarsi.

E Marezzane è diventata un simbolo fondamentale su cui si misura il futuro dell’intero territorio.

Vogliamo quindi far festa anche se...
Marezzane è ancora minacciata.

Malgrado la continua e  progressiva consapevolezza dell’unicità e la bellezza del posto, i progetti di scavo della  Cementeria di Fumane sono ancora li che incombono.

E allora ancora in marcia.

PROGRAMMA
Due momenti quest’anno...

Sabato 14 Maggio
Un momento più intimo in cui festeggiare e coltivare relazioni soprattutto con associazioni e amici impegnati sul territorio a promuovere e difendere la bellezza e la salute. 
Dalle  ore 18 brindisi e  riflessioni condivise: “il senso di una vittoria” ed esperienze di lotta 
popolare a  confronto.
Ore 20,00 cena e alle 21,30 una indimenticabile esperienza “c’è silenzio e silenzio” immersione nel silenzio di Marezzane alla luce della luna.

Domenica 15 Maggio
La marcia/camminata  a partire dalle 10,00 (alle 11,00  per i più piccoli “alla scoperta della magia del bosco”).
Dalle 13,00 porte aperte presso l’azienda agricola Girotto.
Nel pomeriggio tanti momenti diversi per stare insieme e festeggiare: sapori, relazioni, giochi, musica, danze popolari, laboratori, visite guidate e incontri con autori per la presentazioni dei loro ultimi lavori editoriali. 

Tutta la giornata rappresenta anche una tappa di sensibilizzazione ai referendum sull’acqua e nucleare del 12/13 giugno.


Che il bello, il giusto e il gusto sia con tutti noi. MAREZZANE NON SI TOCCA

Appuntamento a Marezzane – Malga Biancari
Per informazioni: info@valpolicella2000.it - comitatofumanefutura@gmail.com

Marezzane,  luogo del cuore del FAI (Fondo ambiente italiano)  è nel Parco Regionale della Lessinia,  congiunzione tra la Valpolicella e la Lessinia,  punto panoramico sulla Valle dei Progni e la grotta di Fumane, è caratterizzata da una incredibile concentrazione e varietà di habitat che vanno dai prati esposti al sole densamente fioriti di orchidee agli angoli freddi della ”giasara” e dei castagni, e poi le marogne e le case di pietra.  Il sentiero Marezzane è ormai frequentato annualmente da migliaia di persone.