venerdì 23 aprile 2010

Da uno capisci come sono tutti.


Una volta che si imboccano certe strade è ben difficile tornare indietro, anche se all'inizio tutto sembra normale.

La degradazione, se è progressiva, quasi non viene percepita.

Si parla di assuefazione come capacità dell'organismo di resistere a dosi crescenti di un farmaco o di un veleno.

All'inizio era "solo" il ben noto cementificio; il progettato nuovo forno non avrebbe cambiato nulla: mai e poi mai si sarebbero utilizzati rifiuti.

Poi i rifiuti sono arrivati: 122.000 ton, tra cui 80.000 di ceneri pesanti, che altro non sono che lo scarto dei rifiuti bruciati negli inceneritori.

E il "semplice forno" è diventato un co-inceneritore.

All'inizio non c'erano dubbi: mai e poi mai avrebbero utilizzato combustibili diversi dal pet coke e dall'olio combustibile.

Che il pet coke venga normalmente impiegato come combustibile è già un'assurdità a cui ci siamo abituati, ma tant'è...

Lunedì sera, in sala consiliare, ho sentito che "allo stato dell'arte a Fumane non è previsto di bruciare pneumatici" e ho capito.

Ho capito che lo stato dell'arte cambierà appena possibile; aspettano solo che noi ci si abitui alle progressive nefandezze.

Le 122.000 tonnellate di rifiuti, la torre da 103 metri, la devastazione di Marezzane, una tangenziale ovest che magari preluda ad una tangenziale est, un bel po' di camion in più, un comodo fornitore di pneumatici "finemente triturati" (Pederobba docet) ed il gioco è fatto: eccoti un bel centro di smaltimento rifiuti!

A cos'altro dobbiamo abituarci?? È sicuramente meglio avere il coraggio di mettere i paletti fin da subito, prima che sia troppo tardi!

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