martedì 11 dicembre 2012

La Commedia degli equivoci


Davvero interessante l’articolo sull’indagine epidemiologica a Fumane, davvero significativo.
L’Arena è un giornale molto versatile, in tutti i sensi, prima pubblica un articolo della cronista locale che ha assistito in prima persona alla relazione del prof. De Marco, che dice che vi sono  notevoli differenze tra la salute  a Fumane confrontata con quella di Mezzane  e dopo pochi giorni  edita un’altro articolo dal titolo pilatesco “Non si può incolpare Cementirossi” e dai contenuti un po' equivoci e bugiardi. E comincia subito male: Fumane non ha un'aria peggiore di altri paesi e i problemi di salute dei fumanesi, per quanto riguarda le vie respiratorie, non sono diversi da quelli di altre zone. Fumane ha notoriamente l’aria peggiore (in PM10) della provincia, come solo il quartiere di Borgo Milano, San Bonifacio, Peri. Per capire a chi addossarli basta leggere l’ indagine ARPAV del 2007, che dice che di tutti gli inquinanti il 90% provengono dai camini del cementificio. “si può giocarla come si vuole: se si vuole dire che la situazione è colpa del cementificio, si può anche dirlo ma dal punto di vista scientifico è uno studio troppo specifico per arrivare a conclusioni così nette”  Veramente azzeccate queste parole, chiarificatrici, danno un senso ai soldi spesi per la ricerca e qualificano la profondità e la saggezza dei risultati.  Gli abitanti della zona, che hanno partecipato in massa allo studio pensavano che si potessero tirare delle conclusioni, ma essendo troppo specifico non può arrivarci.  Non capiscono per cosa sia stato fatto in questa maniera, se già si sapeva di non poter tirar conclusioni.
Andiamo avanti con l’analisi dell’articolo, che sostiene che le emissioni sono state finora sempre nei limiti di legge, ma forse dimentica che i superi di PM10 da quando esistono le centraline sono stati sempre circa il più del doppio di quanto previsto dalla legge, tranne l’ultimo anno quando il cementificio è stato chiuso per lunghi periodi (che dimostra ulteriormente la sua potenza di fuoco, tanto che le emissioni di ossidi di azoto della sola cementeria, gli NOx, sono maggiori di tutte le altre industrie della provincia veronese). E non fidiamoci  troppo dei limiti di legge, che forse sarebbe il caso di aggiornare, le sostanze cancerogene fanno male anche se sono entro i limiti.
Ma vediamo se c’è qualcosa per cui dar la colpa a qualcuno. Si dice che la mortalità di Fumane  nel decennio 1990-2000 è uguale all’altra, forse ci si è dimenticati di consultare l’indagime epidemiologica dell’ASL 22, che dice testualmente “si è rilevata nel comune di Fumane una mortalità per malattie cardiovascolari una media nettamente superiore alla media regionale”, una piccola svista, che però fa allungare ulteriormente il naso dei relatori.
E finalmente viene trovata una differenza tra Fumane e mezzane i bambini di Fumane capoluogo hanno esclusivamente dei livelli di sintomi legati alle irritazioni agli occhi più alti rispetto a quelle di Mezzane
Qui sta il bandolo della matassa, ed ora mi rivolgo ai cittadini di Fumane ed a chi ha a cuore la salute: il 20 30% in più di irritazione agli occhi ? Ma cosa vuoi che sia! Qui finisce il compito dell’epidemiologo ed inizia il compito del medico (o Medico, con la M maiuscola): il 20- 30% in più di irritazioni acute significa il 20 o 30% in più di tutte le  malattie croniche, cardiovascolari, respiratorie e tumorali, perché una successione continua ed infinita di stimoli irritativi provoca molte alterazioni, anche profonde  e strutturali in tutti i nostri sistemi biologici, fino alle malattie più gravi. A un aumento di PM10 viene associato un aumento di assenze. Questo vuol dire che la fonte di PM10 è l'industria? Non lo sappiamo.  Amletico dubbio, ma ancora una volta, avete avuto troppa fretta, studiosi miei! 20 minuti erano sufficienti per guardare l’indagine Arpav, I documenti ci sono, bisognerebbe consultarli quando serve. Ma finalmente continua: "a Fumane e nelle frazioni c'erano ricoveri per tutte le cause e patologie superiori a quelli di Mezzane, con un consumo superiore di farmaci".
E questo è il dato, ma poi si insinua nella mente del ricercatore l’atroce dubbio Ma: la differenza nelle ospedalizzazioni e nel consumo di farmaci rispecchia una differenza di patologia nelle due popolazioni? Molte sono le ipotesi in campo: i medici di Mezzane  sono tutti fitoterapeuti, i pazienti di Mezzane ricorrono volentieri agli sciamani, i medici di Fumane incassano grosse percentuali sulle vendite di farmaci, oppure i pazienti hanno predilezione particolare a pillole e supposte. O forse l’ospedale 5 stelle di Negrar è troppo invitante ed offre comfort irresistibili. Chissà quale sarà quella giusta. Ma rassicuriamoci, fra un paio di anni saremo in grado di dare risposte definitive.
Staremo a vedere, intanto respirate tranquilli, bambini belli, non abbiate pensieri, care mamme. Ci sono gli studiosi che vigilano per voi, insieme al comitato scientifico, scientifico sì, ma con qualche poco scientifica svista.  Lasciate fare a loro.
 Lezioni come quella di Taranto non servono a nulla, evidentemente sono necessari effetti speciali e anche molto vicini. Per esempio che qualche magistrato  prima o poi analizzi con calma ed imparzialità tutti i dati.
Tornando all’articolo, la versatilità dell’Arena si dimostra anche dalla firma, che spiega forse le incongruenze e le fantasie di questo articolo. Il giornale ha affidato l’intervista al noto recensore di eventi di musica, concerti  e spettacoli, che abbia scambiato i gas con i fuochi d’artificio?

“Adottare il principio di precauzione e di responsabilità significa anche accettare il dovere di informare, impedire l’occultamento delle informazioni su possibili rischi per la salute, evitare che si continui a considerare l’intera specie umana come un’insieme di cavie sulle quali saggiare tutto quanto il progresso tecnologico è capace di inventare” (Lorenzo Tomatis. 1996)

Dott. Giovanni Beghini
(I.S.D.E. Medici per l'ambiente)

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