venerdì 26 novembre 2010

Cementificio: fino a quando?


La favoletta del camino miracoloso, che farebbe svanire nel nulla qualsiasi sostanza tossica lo attraversi, non convince nessuno. Meno che mai chi si deve sorbire questo eccesso di aria sana.

Il Comitato Fumane Futura fa notare che, come accade spesso a Fumane, vengono rilevati dall’ Arpav i valori NO2 più alti della provincia. Il diossido di azoto, un molecola composta da un atomo di Azoto e due di Ossigeno, è un forte irritante delle vie polmonari, è letale per l’ uomo nella concentrazione di 22mg/Kg di peso corporeo e facilmente si combina con ammine e ammidi producendo composti cancerogeni.

L’On. Domenico Scilipoti, IDV, martedì 26 ottobre ha presentato in Parlamento una interrogazione in cui tra l’ altro scrive:

  • gli sforamenti della soglia ritenuta accettabile di PM10 di 50 microg/metro cubo è stata superata 60 volte nel 2008, 58 volte nel 2009 e già 40 volte al 15 aprile del 2010;
  • secondo lo studio dell’ARPAV 2007 il 95-98 per cento della produzione di CO2, NOx e polveri totali è dovuto alle emissioni del cementificio;
  • anche altre pericolose sostanze, come benzene, acetonotrile, furani, IPA, metalli pesanti fra cui cadmio, arsenico, mercurio, altri composti organici volatili, sono state ritenute cancerogene di prima classe IARC;
  • dal 2009 la suddetta azienda ha ottenuto il permesso di usare 80.000 ton/anno di ceneri pesanti (ed altre 42.000 di altri rifiuti industriali), che aumentano la quantità di metalli pesanti, diossine ed altre sostanze cancerogene nell’aria, nel suolo e nel ciclo alimentare, con grave rischio per la salute di tutti cittadini ed in particolare dei bambini;
  • si progetta inoltre di costruire una nuova superstrada, secondo l’interrogante vero e proprio disastro paesaggistico, atta a favorire il trasporto dei rifiuti prodotti dalle vicine industrie del marmo per smaltirli poi presso il cementificio;
  • il tutto in una zona a particolarissima vocazione agricola e paesaggistica, la zona di produzione dei vini Valpolicella ed Amarone, e all’interno del parco naturale della Lessinia;

Jane Glees, una anglo/tedesca innamorata della Valpolicella e dunque preoccupata della sua conservazione, riporta i dati di un recente studio dell’ Università di Trento sulle emissioni del Cementificio di Fumane:

“(Capitolo 4.4 della Proposta di Piano di Azione e Risanamento della Qualità dell’Aria). Volendo isolare un parametro sintetico significativo dallo Studio di Impatto Ambientale (SIA) dell’impianto relativo al progetto di modifica esaminato dalle autorità competenti, ma contenente anche alcuni elementi descrittivi dello stato attuale dell’impianto, si può notare come l’emissione autorizzata di ossidi di azoto (NOx) per l’impianto reale, sia attualmente pari a 3473.2 t/anno. Tale valore autorizzato rappresenta un quantitativo pari a circa l’81% di quanto emesso da tutte le fonti del Comune di Verona, per gli NOx (4290 t/anno) (cfr. Tabella 5-31). L’emissione autorizzata di 3473.2 t/anno di ossidi di azoto da un camino posto ad una altezza di 30 m comporta oltre ad una criticità di tipo globale, una criticità locale evidenziata dalla modellistica applicata nel SIA, con un massimo di concentrazione al suolo stimato pari a 1251.9 μg/m3, a fronte di un valore da garantire per la qualità dell’aria di 200 μg/m3, come somma di tutti i contributi”.

Da notare che i valori dei NOx durante i mesi estivi, quando il cementificio era chiuso, sono tornati alla norma, addiritura a livelli piu bassi di Boscochiesanuova..poi, non appena riaperto il cememtificio i valori sono schizzati alle stelle…

E conclude: “Credo che sia arrivato il momento di salvaguardare il territorio in maniera seria e concreta prima che sia troppo tardi”.

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