venerdì 26 novembre 2010

Nuova Resistenza (sono ambientalista, e me ne vanto)


Quante altre alluvioni o smottamenti o crolli dovranno passare davanti ai nostri occhi ormai assuefatti e spenti, prima che tutti ci si convinca che è oramai urgente occuparsi seriamente del più importante essere vivente: la Terra. Il consumo di territorio ormai è conclamato in tutta Italia e le ultime alluvioni che hanno colpito le nostre terre, hanno fatto piombare il ricco Veneto ai livelli di alcune regioni del sud. E' poco consolante sentirsi fieri dell'operosità dei Veneti, sentire le banalità dei politici sulla solidarietà e il fatalismo del "non avere nulla da rimproverarsi" degli amministratori. L'autocritica che manca completamente a molti dei politici locali e nazionali è uno scandalo etico. Il momento storico è ormai propizio per un cambiamento radicale nella politica del nostro paese, e la difesa e la valorizzazione del territorio sono a mio avviso la sfida che ognuno di noi in base alle proprie forze deve intraprendere. E' ora di una nuova Resistenza. Fortunatamente non contro l'invasore o un tiranno oppressore, ma che sia un sentimento di riscoperta del valore di Patria non retorico e militarista ma di amore e servizio per il proprio territorio. Quel territorio che è stato difeso anche a costo della vita da generazioni di donne e uomini che sono nostri genitori o nonni e che l'hanno consegnato a noi. Quelle stesse persone che hanno conosciuto la durezza e l'ostilità di condizioni sicuramente non agiate come le nostre odierne, ma che erano legati indissolubilmente alla loro terra.
Ora tocca a noi. E’ ora di soverchiare ideologie stantie e semplicistiche che si concretizzano in banalità del tipo "non si può fermare il progresso" perpetrate da amministrazioni locali incapaci e senza idee. Le stesse amministrazioni locali che dipingono come "i soliti ambientalisti" chi si preoccupa della salute del territorio come se questa non influisse direttamente sulla salute di chi vi abita. Se non fossero tragici nei loro effetti, alcuni comportamenti di amministratori locali che si propongono di valorizzare i prodotti della Valpolicella omettendo le spinose questioni relative ad inquinamento e sviluppo dissennato, sarebbero persino degni essere rappresentati in teatro.

Molti politici locali non sanno cosa significhino le parole dignità e decoro, se lo sapessero si occuperebbero seriamente del territorio che hanno scelto di amministrare, proverebbero la sensazione che fare ciò è un servizio e non un privilegio da usare come prestigio personale, di aziende votate allo sfruttamento dello stesso, o della propria parte politica.
E' ora che la finiscano i nostri politicantini di dipingerci come i "Comitati del no", i "soliti ambientalisti", pochi "radical chic". In Valpolicella con un piccolo gruppo di amici provenienti da esperienze diverse, abbiamo organizzato un corso per informare e formare, persone e aziende vitivinicole sulle possibilità di coltivare in maniera sostenibile, utilizzando procedure e prodotti biologici. CREDIAMO CHE LA NOSTRA SALUTE SIA INDISSOLUBILMENTE LEGATA ALLA SALUTE DEL TERRITORIO, INTESO COME TERRA, ARIA E ACQUA.
Più di trenta aziende si sono iscritte e molte altre che non abbiamo potuto iscrivere ci stanno spingendo ad organizzare nuovi corsi. Inoltre più di 50 liberi cittadini, sottlineo "liberi", si sono presentati per chiedere informazioni.
Agli amministratori diciamo che siamo disposti a lavorare assieme, non vogliamo essere antagonisti ma collaborativi, ma allo stesso modo siamo indisponibili a derogare da una vera, seria, onesta e libera da potentati, DIFESA DEL NOSTRO TERRITORIO.

Ci vogliamo occupare del nostro territorio, non siamo per il no, siamo "ambientalisti" ma per noi esserlo è un vanto e ogni donna e ogni uomo dovrebbe esserlo.

Riccardo Anoardo

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