lunedì 25 luglio 2011

Egoista chi si oppone alle opere? No, voglia di altro sviluppo

Tratto da: Il Corriere del Veneto del 14 Luglio 2011

Quando un governo propone un’opera ad alto impatto ambientale è costretto a confrontarsi con le poteste dei cittadini sui quali peseranno danni e disagi. Nel Veneto si registrano, oggi i casi della centrale a carbone di Porto Tolle e del cementificio Italcementi di Monselice dichiarati inattuabili dalla magistratura. Chi è favorevole alla costruzione degli impianti rischiosi per la salute e per l’ambiente, invoca un acronimo di successo, il noto NIMBY che significa: “fate quello che volete purché non sia nel mio giardino” (not in my backyard), cioè lontano da casa mia. Con questo si sottolinea l’individualismo di chi non accetta sacrifici nell’interesse della collettività. Di conseguenza gli attivisti dei comitati contro TAV, cementifici e inceneritori, centrali a carbone in aree protette, ecc. vengono stigmatizzati come egoisti che badano soltanto al proprio tornaconto.

In effetti, chi studia il problema della scelta pubblica in condizioni di rischio ambientale conosce i gravi e insoluti problemi di giustizia che essa implica. Limitarsi ad accusare di egoismo chi si oppone ad alcune opere in nome della tutela della propria salute e di quella della collettività è riduttivo e corrisponde solo in parte alla verità. Chi usa la frase “non nel mio giardino” alla leggera chiaramente non è a conoscenza dei termini di un difficile problema politico e scientifico. I movimenti sostengono che, se l’impianto a rischio non va bene nel “mio giardino”, non esiste alcuna ragione perché debba essere collocato in quello di un altro! Per esempio, chi non vuole nel proprio territorio rifiuti e scorie nucleari, non è affatto favorevole a mandarli altrove, ma lotta perché se ne producano di meno o affatto. Per esempio, il Presidente Zaia ragiona in termini “nimby” quando a Roma fa il nuclearista e nel Veneto si oppone, ma gli ambientalisti sono contrari al nucleare in qualsiasi posto.

Se si parte dal principio che la crescita economica è prioritaria rispetto ai rischi per la salute e per il paesaggio, prendersi alcuni rischi sarebbe giustificabile. Quando si costruì l’autostrada del sole e altre grandi opere tra il 1950 e gli anni ottanta, non ci furono le poteste di oggi. Le infrastrutture materiali servivano e davano lavoro a migliaia di italiani che misero in moto la grande trasformazione. I rischi erano minimizzati (vedi Vajont) e pochi se ne preoccupavano. Ora il paese è cambiato e la sensibilità comune è contraria a queste violenze sulla natura. I cittadini richiedono sia pure ancora confusamente un diverso modello di sviluppo. Situazioni simili a quelle di Val di Susa, Monselice e Porto Tolle sono la normalità in tutta Europa occidentale dove ogni giorno s’ha notizia di tafferugli ambientalisti e di opere bloccate. Il “nimby” c’entra poco ormai, e si tratta invece della proposta di un nuovo modello di sviluppo. Invece, anziché seguire una domanda crescente, imprenditori vecchi cercano di imporre la loro offerta obsoleta che porta a disoccupazione, immigrazione e povertà. E umilia quella democrazia e quel libero mercato grazie ai quali i loro padri riuscirono a realizzare idee innovative. Oggi i loro figli chiedono aiuto allo Stato, chiamano la polizia e cercano di cambiare le leggi volute da cittadini che considerano egoisti per il solo fatto di difendere la propria salute e il territorio di tutti. In democrazia è la domanda di mercato che guida l’economia. Il modello opposto sarebbe la fallimentare pianificazione sovietica, in cui si impone un’offerta decisa dall’alto, la quale rassomiglia all’imposizione di centrali, di fabbriche inquinanti e mega strutture, alla faccia del libero mercato!

Terra Viva per il Soavecru

Tratto da Il Valpolicellese: http://www.ilvalpolicellese.it/articoli/3596

Sedici piccole aziende vitivinicole collaborano con il gruppo Terra Viva per esprimere al meglio i suoi territori, nel nome della salvaguardia dell'ambiente.

Il progetto Soavecru unisce sedici piccole aziende vitivinicole pronte a rilanciare il Soave. Il termine cru deriva dal francese e indica un vigneto che produce uve di alta qualità e vino pregiato, ma l’assonanza con il termine inglese crew, ovvero “banda, combriccola” non tradisce del tutto il senso del progetto. Soavecru è, per estensione, anche il nome dell’associazione autonoma di piccoli produttori che lavorano nei vigneti e nelle cantine per esprimere al massimo le potenzialità del Garganega nelle aree collinari e pedecollinari del Soave Classico e dei Colli Scaligeri. "Abbiamo deciso di partire dalla nostra ricchezza - afferma Sandro Gini, presidente dell'associazione - ovvero la nostra esperienza e il nostro sapere, per condividerla con gli altri. Non vogliamo perdere le caratteristiche di viticoltori legati al proprio territorio, per questo nello statuto vi è l'obbligo di rimanere aziende di piccole dimensioni”.

La scelta di creare una sinergia e lo sposare i valori di mantenere un luogo sano e ben conservato mettono in stretta relazione Soavecru e il gruppo Terra Viva, condividendo l’obiettivo di diffondere conoscenze e tecniche tra tutte le aziende che guardino alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute di chi ci vive. Grazie infatti alla confusione sessuale e all’uso del bacillo thuringiensis si può rendere il vigneto sempre più amico dell’ambiente e inoltre sono in via di sperimentazione tecniche innovative con l'uso di oli essenziali provenienti da Israele mentre in cantina si lavora per l'eliminazione dell'anidride solforosa. A novembre partiranno dei corsi di formazione aperti a tutti tenuti da Terra Viva che porta anche nel villafranchese il suo know-how. Soddisfatto del progetto, Carlo Tessari, sindaco di Monteforte d’Alpone ci tiene a precisare che il suo Comune “lo scorso autunno si è fatto conoscere per i tristi fatti di cronaca legati all'alluvione; ora vogliamo riaccendere una speranza”. Lancia quindi l’idea che Palazzo Vescovile diventi la sede permanente per la valorizzazione dell’energia locale. Appuntamento quindi ai primi di novembre per l’inizio dei corsi di formazione per partire dai banchi a studiare i metodi che saranno portati poi fisicamente tra i vigneti.

venerdì 22 luglio 2011

Pane al pane, rifiuto al rifiuto


Si può continuare a non vedere ma è li davanti agli occhi. Fumane, con il consenso dei vari politici locali, sta per diventare uno dei poli dell’affare: “rifiuti veronesi”.
Anche grazie al silenzio di troppi.
Oggi è chiaro quale futuro sognano i fautori del rilancio industriale della Cementirossi a Fumane.
Un Futuro di rifiuti. Senza rifiuti nessun rilancio. Una montagna di rifiuti. Quelli del cementificio non ne parlano, rovina l’immagine del benefattore.
Per distrarre l’attenzione il genio “ambientalista” dell’industria ha pensato di creare un bel “parco naturalistico didattico”, lì dove ha seppellito sistematicamente rifiuti, lì, nel “parco delle discariche”, dove suggerisce di portarci i bambini.
C’è un limite alla stupidità e alle bugie?
Ci vorrebbe invece un bel parco della Memoria per ricordare davvero com’erano il Santoccio, la Ziviana, Barbiaghe, Giarole! Per ricordare ciò che è stato cavato, usurpato, cancellato, spianato e mandato in polvere e respirato.
Cari concittadini della Valpolicella Rifiutiamo il silenzio e riprendiamoci in mano la responsabilità di questo territorio.
Riconosciamo ciò che abbiamo di fronte e diciamo pane al pane e inquinamento all’inquinamento: è
una discarica, non è un parco didattico e Cementi Rossi è una società per azioni di Piacenza che porta in Valpolicella tonnellate di rifiuti.

Discariche abusive: ecco le conferme

Arsenico, Cobalto, Cromo, Vanadio, Piombo e Cadmio oltre i limiti


Quello che per anni si sentiva raccontare in paese, la diceria secondo cui in cementeria c’era un uso a dir poco leggero di sostanze tossiche passa dalla chiacchiera alla cronaca.
Oggi c’è la prova definitiva: le discariche abusive esistono e contengono sostanze altamente inquinanti e quindi tossico-nocive. Il tema è serio, riguarda la salute di un intero territorio e guai ad indulgere in facili ottimismi o strumentalizzazioni.
Il punto di partenza è che le discariche, essendo abusive, non sono dotate dei necessari sistemi
di contenimento. Coprono un’area vasta come 6 campi da calcio sulla quale sono stati effettuati tre carotaggi.
Le analisi hanno evidenziato in tutti e tre i prelievi la presenza di una grande varietà di inquinanti, molti dei quali ben oltre i limiti di legge. I livelli di concentrazione di alcuni pericolosissimi inquinanti come Piombo, Zinco, Cromo Esavalente, Nichel, Vanadio, Cadmio e Mercurio sembrano particolarmente elevati.
Ne deriva che inquinanti pericolosi potrebbero, per ragioni naturali, essere in parte migrati, e tuttora migrare, sia verticalmente che lateralmente trasferendo la propria pericolosità in zone diverse da quella nella quale si trovano.
Se dovessero arrivare ad entrare nel ciclo dell’acqua le conseguenze sono facilmente immaginabili.
Mancano all’appello i duecento fusti ed i 30.000 quintali di ossido di ferro resi pubblici da testimoni e giornali. Si impone l’aumento delle ricerche perché tre carotaggi su un’area vasta come 6 campi da calcio sembrano veramente ridicoli.
Fin qui i fatti, che riassunti all’osso dicono: Un mucchio di sostanze altamente tossiche, che dovrebbero stare in una discarica speciale, sono state sepolte illegalmente dalla cementeria all’interno dell’area mineraria.

Questa situzione impone alcune domande:

- Fino a quando è continuata la pratica di seppellire rifiuti?
- Quanti rifiuti estranei al processo produttivo sono stati sepolti?
- Di che tipologia di rifiuti si tratta?
- Produrre cemento significa produrre scarti con tutte quelle sostanze tossiche?
- Se tutti gli inquinanti finiscono nel cemento anche il cemento prodotto non risulta a sua volta inquinante?
- A quando la bonifica?

I Sindaci Bianchi e Venturini sono tenuti a dare queste risposte ed a tenere costantemente informata la cittadinanza sapendo che è loro dovere la difesa della salute dei loro amministrati e l’integrità del territorio. L’entusiasmo con cui hanno annunciato, assieme a Cementirossi, la creazione del Parco Didattico proprio sopra l’area della discarica abusiva non ci lascia francamente ben sperare.

Silenzi e Rifiuti

CEMENTIROSSI: SCOPRIAMO LE SUE MOSSE

Sembra già così lontano il 1° marzo 2011 quando Golia - CementiRossi - veniva bloccato nei suoi progetti di espansione di utilizzo massiccio dei rifiuti. Molti i consensi verso i comitati e cittadini che si erano fatti carico di mettere in luce tutte le contraddizioni di un progetto benedetto con facilità dai vari politichetti locali.
L’Azienda dopo un lungo silenzio provava a lanciare come unica reazione alla sentenza lo spettro della disoccupazione; giochetto che si è smontato automaticamente davanti all’evidenza che a Fumane il lavoro per i prossimi 10 anni non è legato alle prospettive di espansione. Nessuna azienda, in questo momento di crisi, può contare una prospettiva di attività così lunga. Un tempo più che sufficiente per pensare realmente al futuro occupazionale dei lavoratori. Le difficoltà della Cementi Rossi sono oggi legate alla crisi, come per tutte le imprese del comparto, ma soprattutto alla cattiva gestione delle risorse che ha avuto a disposizione.
La realtà delle discariche sta emergendo con tutta la sua gravità e pone un macigno sul passato e sulla fiducia accordata all’azienda, ipotecando il suo futuro in valle. E tutto questo per “meriti” propri.
In questi mesi Cementi Rossi ha fatto capire a tutti, senza ombra di dubbio, cosa le interessa davvero: RIFIUTI, RIFIUTI, RIFIUTI.
Malgrado la sentenza del Tar che ha bocciato l’utilizzo dei rifiuti, lo scorso 24 marzo l’azienda ha presentato una richiesta per potere utilizzare 58.000 tonnellate tra cui, ancora, le ceneri degli inceneritori.
La Provincia, confermando il suo ruolo “lubrificante”, con determina del 6 aprile 2011 autorizzava fino al 30 settembre 2011, in barba alla sentenza del TAR , l’utilizzo dei rifiuti nelle tipologie e quantitativi richiesti dall’azienda.
Ancora una volta il Comitato Fumane Futura, L’associazione Valpolicella 2000, Legambiente e una serie di singoli cittadini e aziende hanno presentato un nuovo ricorso al TAR contro tale determina e l’operazione “Rifiuti in Valpolicella”.
Nel frattempo l’indagine presso le discariche conferma ciò che tutti (compresi amministratori del passato e presente) a Fumane e Marano sanno: l’area della Miniera è stata utilizzata sistematicamente nel recente passato come grande discarica.
Ancora RIFIUTI, RIFIUTI, RIFIUTI.
E da parte dei nostri amministratori politici ancora SILENZIO, SILENZIO, SILENZIO (unica eccezione: Mario Lonardi e Paolo Zardini, consiglieri di minoranza a Marano). Ma non è finita.
Cementi Rossi non solo ha scelto la strada più prevedibile, quella del ricorso al Consiglio di Stato, ma ha presentato anche la richiesta di sospensiva. Ha quindi avanzato l’assurda richiesta che l’efficacia della sentenza del TAR del 1 marzo venga sospesa.
Perché? Per poter essere immediatamente autorizzata ad utilizzare 122.000 tonnellate di rifiuti.
Ancora RIFIUTI, RIFIUTI, RIFIUTI. E ancora silenzio.
L’azienda non ha neppure avuto coraggio di uscire con un comunicato stampa per informare la popolazione di questa intenzione. SILENZIO, SILENZIO, SILENZIO.
Indipendentemente da quello che deciderà il Consiglio di Stato è stato smascherato con chiarezza qual è l’affare di Cementi Rossi e company: RIFIUTI, RIFIUTI e ancora RIFIUTI .
Le associazioni e i comitati di cittadini si prenderanno ancora una volta la responsabilità di contrastare questa deriva e si opporranno anche davanti al Consiglio di Stato. Vorrà dire ancora energie, tempo e costi da sostenere.
Ma c’è una certezza: la maggioranza è sempre meno silenziosa.

Parco in-naturale dell'ululone

Il Progetto del Parco Naturalistico Didattico

Il 2 di Luglio appare su L’Arena l’annuncio che tra un anno sarà inaugurato il Parco Naturalistico Didattico di Fumane e Marano. L’annuncio viene dato da Marcon, direttore dello stabilimento Cementirossi di Fumane, e Barbetta, responsabile del recupero delle cave di Santoccio, Ziviana e Barbiaghe.
Oltre alle piante messe a dimora per rinverdire la zona, si accenna agli animali che nel Parco troveranno il loro habitat. Tra gli uccelli viene citato il Falco Pecchiaiolo e tra gli anfibi l’Ululone dal Ventre Giallo.

Ecco un nostro breve commento.

Che di Ululoni lì intorno al cementificio ce ne fosse più di uno, ce ne eravamo accorti da un pezzo. Il ventre giallo (oltre alla schiera di avvocati) serve per spaventare gli aggressori.
Quando un Ululone si sente minacciato assume una posizione quantomeno originale.
Prima di tutto si mette le mani, pardon, le zampe sugli occhi, per essere sicuro di non vedere. Poi si mette in verticale, con le zampe posteriori verso l’alto; questo per mettere bene in mostra il suo ventre giallo ed intimorire il potenziale aggressore. E poi l’ultimo atto di difesa: dalle ghiandole diffuse su tutta la pelle, comincia a secernere un liquido biancastro, irritante e fortemente tossico, che dovrebbe allontanare defi nitivamente l’aggressore. L’Ululone si adatta bene a qualsiasi ambiente e niente e nessuno lo inducono a cambiare le proprie abitudini.
Continua a ululare, sempre allo stesso modo, sempre con lo stesso tono. Può andare avanti per anni, nulla riesce a fargli modifi care il “suo modo” di comunicare. Lo potremmo defi nire un campione della testardaggine (anche se lui preferisce chiamarla coerenza).
L’Ululone è molto prolifico e quando decide di occupare una zona, niente lo può fermare. Se qualche altro rospo (non Ululone) si azzarda ad avanzare qualche rimostranza per questa continua
e progressiva occupazione del suolo, l’Ululone gli mostra immediatamente il VIA firmato dalla Provincia. E l’altro, che non ha ancora fondato un Comitato, deglutisce amaramente e se ne va.
Siccome gli Ululoni vedono minacce ovunque, continuano a chiudersi gli occhi, a mettersi a gambe in su e a secernere liquido irritante e fortemente tossico. Gli animali che devono condividere il territorio, cominciano ad averne “le sacche piene” di questo spargimento continuo di porcheria. Gli Ululoni, attraverso il loro amministratore Delegato, hanno fatto sapere in giro che il loro liquido contribuisce a disinfettare l’ambiente, che nel giro di qualche decennio il terreno sarà completamente depurato, che solo lì si potrà avviare una vera coltivazione biologica. Di qui a portare le scolaresche in visita all’Ululon-Park, il passo è breve. È quindi dimostrato definitivamente che l’Ululone è una BENEDIZIONE DEL SIGNORE.

I “Soliti Noti”

Attività di mutuo soccorso


Abbiamo sempre nutrito fortissime perplessità su controlli, studi, analisi, asseverazioni che vengono ordinate da Cementirossi e dalla stessa pagate. Del controllore che controlla se stesso sappiamo quasi tutto. Dei Comuni di Fumane e di Marano che “approvano” i controllori “suggeriti” da Cementirossi, ne sappiamo molto meno e ne vorremmo sapere molto di più.
C’è un giro di nomi che ritorna, che è sempre uguale, che denota un “forte affiatamento” del gruppo.
Parliamo dei rifiuti seppelliti sotto la Ziviana e della Conferenza dei Servizi convocata presso il Comune di Marano in data 04/03/2010.

Erano presenti:
Simone Venturini, sindaco di Marano
Domenico Bianchi, sindaco di Fumane
Giuseppe Stanghellini, dell’ARPAV di Verona
Paolo Malesani, della Provincia
Roberto Zorzin, tecnico di Marano e di Fumane
Alessandro De Giuli, della Forestale
Giuseppe Fais, Stefano Molinari, Claudio Marcon e Pierandrea Fiorentini, della Cementirossi.

Nel recente articolo comparso su L’Arena e relativo alla prossima apertura del Parco Naturalistico Didattico di Fumane e Marano, compaiono i seguenti nomi:

Claudio Marcon
Raffaele Barbetta
Stefano Molinari
Pierandrea Fiorentini
Alessandro De Giuli
Domenico Bianchi
Giuseppe Bonazzi

Si dirà: è naturale che siano sempre loro. È vero fino a un certo punto. La sensazione che si prova dall’esterno è che sia un gruppo dedito ad attività di mutuo soccorso. Facciamo un esempio: questa sbandierata inaugurazione del Parco Didattico è in realtà un ripristino in ritardo di 6 anni.
Quello che si inaugurerà nel 2012 è un qualche cosa che andava fatto, secondo la convenzione del 1999, entro il 2006. La condizione per ottenere la Concessione Mineraria era quella di rispettare questi tempi di ripristino. La condizione non è stata rispettata e adesso si prospetta l’apertura di un Parco in una zona dove si stiva la materia prima e dove sono in piena funzione dei nastri trasportatori; quindi in un’area dove si svolgono ancora attività produttive.
Tu chiudi un occhio di qua che io ne chiudo due di là.
Questa è la sensazione che si ha osservando queste persone che adesso vogliono addirittura vestire i panni dei Naturalisti, inventando definizioni anestetizzanti come Parco Naturalistico Didattico. A tutto ciò si aggiunge la questione dei rifiiuti sepolti lì sotto.
Da qualche giorno compaiono i primi numeri e sono molto molto preoccupanti. Di questo Cementirossi non parla. Parla di scolaresche, di uccelli e di Ululoni dal ventre giallo. La questione che non sono stati loro a seppellire le porcherie è ininfluente. La cosa importante è che Cementirossi ha ottenuto la Concessione mineraria in una zona dove sono sepolte sostanze tossiche, cancerogene, fortemente nocive per la salute.
Venturini e Bianchi, responsabili della salute di tutti i loro cittadini, dovrebbero attivarsi immediatamente per chiarire che cosa c’è sepolto lì sotto. E invece mandano avanti Zorzin a dirci che non c’è assolutamente da preoccuparsi.

La rivolgiamo noi una domanda a Zorzin:
visto che le tabelle stanno diventando di dominio pubblico, ci spiega come ci sono arrivati lì
CADMIO, CROMO ESAVALENTE, NICHEL, PIOMBO, VANADIO, ZINCO in quantità fino a 160 volte superiori al massimo consentito?

Inceneritori mascherati da cementifici

LA NUOVA FRONTIERA DEI CEMENTIFICI: L’AFFARE DEI RIFIUTI

La crisi del mercato del cemento è sotto gli occhi di tutti. Se il presidente dell’Associazione dei Cementieri Italiani (AITEC) dichiara un calo del 30% negli ultimi anni, evidentemente i dati reali non possono che essere peggiori. Prendendo i decrementi denunciati anno per anno a partire dal 2007 (massima produzione raggiunta), possiamo parlare di un 2011 in cui la domanda di cemento è il 50% rispetto a quella di 5 anni fa. Quindi è un settore in crisi profonda, in alcuni casi drammatica viste anche le scarsissime prospettive di ripresa della domanda interna, “gelate” in questi ultimi giorni da una pesantissima manovra finanziaria. Un’azienda in crisi inizia a ridurre i costi.
Un intero settore in crisi, che non ha nemmeno lo sfogo di incrementare le esportazioni, capisce che
la riduzione dei costi dà un sollievo momentaneo.
Inoltre in momenti di crisi profonda è difficile pensare a nuovi e impegnativi investimenti. A meno che… A meno che non entri in ballo una Diversificazione produttiva radicale: se i proventi dal cemento si dimezzano, devono essere sostituiti da quelli provenienti dallo smaltimento di Rifiuti.
Se il settore delle costruzioni è in crisi, quello dei rifiuti non è mai stato così fiorente.
Ed ecco la giustificazione dei grandi investimenti a Fumane, Monselice, Matera. Centinaia e centinaia di milioni tutti investiti in questi forni verticali appositamente studiati per smaltire Rifiuti. I cementieri parlano di riduzione dell’inquinamento e di riduzione delle materie prime impiegate. In realtà quello che vogliono è di conservare una normativa relativa ai Co-inceneritori che, in termini di emissioni e quindi di inquinamento, è molto più permissiva rispetto a quella degli Inceneritori veri e propri.
Quindi continueranno a chiamarsi Cementifici. In realtà saranno Impianti di co-incenerimento dove, a fronte di una riduzione di ossidi di azoto, aumenteranno in modo vertiginoso quelle particelle sottili che nessun filtro è ancora in grado di trattenere.
E le aree su cui ricadranno saranno sempre più vaste.

600 grammi di PCB

L’incenerimento, tra le tecnologie di smaltimento dei rifi uti è certamente la meno rispettosa per la salute umana. Esso determina infatti la continua e sistematica immissione in atmosfera di enormi quantità di fumi inquinanti, polvere PM-10, polvere fine e ultrafine (PM-2,5 e PM-0,1).
La polvere ultrafi ne è la più pericolosa, e la quantità emessa è proporzionale alla temperatura di combustione, ovvero più è alta la temperatura di combustione che produce polvere, maggiore è la quantità di polvere fi ne che viene a crearsi.
La polvere ultrafine è pericolosa proprio per la sua dimensione, che gli permette di superare i filtri degli impianti, e di superare agevolmente i filtri delle vie respiratorie, gli alveoli polmonari, e penetrare quindi nel corpo umano.
La polvere ultrafi ne è inoltre veicolo con cui si propagano, anche a grandi distanze, circa 200 sostanze tossiche, persistenti, bioaccumulabili, alcune delle quali classifi cate come cancerogene.
Tra queste ricordiamo: arsenico, berillio, cadmio, cromo, nichel, benzene, piombo, diossine, dibenzofurani, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici.
Tra queste sostanze le diossine e i PCB (policlorobifenili) sono riconosciute a livello internazionale come microinquinanti organici persistenti.
La persistenza, che si traduce con l’estrema lentezza nel biodegradarsi (sono necessari decine d’anni perché queste sostanze si biodegradino), è la proprietà che rende pericolose diossine e PCB. La persistenza porta all’accumulo di questi veleni in natura (specialmente nella parte grassa di piante, animali e persone) e rappresentano una seria minaccia per la salute umana: tumori, processi infi ammatori, arteriosclerosi, infarto, ictus cerebrale, interferenze endocrine particolarmente nocive nell’età evolutiva, modifi che genetiche che aumentano la suscettibilità agli inquinanti delle generazioni future.
È stato calcolato che con le previsioni d’incenerimento previste complessivamente in Europa si andranno a immettere quantità assolutamente non trascurabili di composti diossina-simili. Per ridurre l’esposizione a queste sostanze indesiderabili è necessario identifi care le maggiori fonti di diossine e prendere le appropriate misure per ridurre le emissioni a lungo termine nellíambiente, con lo scopo di ridurre i livelli negli alimenti e nei tessuti umani.
Ma cosa ha a che fare il Cementirossi con diossine e PCB?
Ricordiamo prima di tutto che, come indicato all’inizio di questo articolo, maggiore è la temperatura, maggiore sono le polveri ultraleggere e le sostanze veicolate.
È risaputo che gli attuali forni di Cementirossi arrivano a 1450°C, potenzialmente fino a 2000°C. È una temperatura molto elevata, da altoforno, mezzo ideale per la produzione di polvere ultrafi ne. Il nesso con il PCB purtroppo c’è, e ciò che risulta è a molto allarmante. I dati che riguardano l’emissione di PCB di Cementirossi sono state pubblicate, e a pubblicarli è stata la Comunità Europea, raggiungibile all’indirizzo:

(imposta FUMANE - year: 2007 e clicca “Search”, nel dettaglio dell’Industria Cementi Rossi clicca “Pollutant releases”).

Il dato è inequivocabile. Nel solo 2007, quello stesso 2007 di cui noi quest’anno cominciamo a bere l’Amarone, Cementirossi ha prodotto complessivamente 600g di PCB, ben al di sopra dei 500g di diossine previste per un anno per l’intera Europa.
Arpav, Provincia, Comuni, il Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Coldiretti, la stessa Cementirossi... perché nessuno ne parla? È la stessa pericolosa diossina trovata nel Lago di Garda, quella per cui pochi giorni fa la Provincia ha deciso di firmare il decreto che vieta di pescare l’anguilla, è la stessa diossina trovata nei carotaggi nelle discariche abusive all’interno del cementificio.
Vogliamo continuare ad ignorare il pericolo?

Coscienza Civica - La partecipazione dal basso


Ha fatto proprio bene alla nostra bistrattata patria la vittoria dei Si ai referendum, finalmente molte coscienze si sono risvegliate e si sono accorte dell’importanza di levare la voce per la salvaguardia di ciò che è un bene primario come l’acqua.
La partecipazione determinante di comitati e singoli cittadini fa pensare che sia giunto il momento per ognuno per affermare di essere cittadino responsabile di questo mondo. Tutti, a maggior ragione dopo questo risultato, sono legittimati ad intervenire sulla gestione del proprio territorio e delle sue risorse fondamentali.
E allora come per l’acqua, riprendiamoci l’aria, riprendiamoci il territorio e l’ambiente.
Ognuno per quel che può diventi attivo, abbiamo visto che forza ha guadagnato tutto il movimento
grazie all’impegno di moltissimi singoli cittadini.
Non ci si può arroccare all’interno del proprio giardinetto e sperare che qualcuno si occupi del nostro bene o della salute nostra o dei nostri figli.
Molti fieri paladini della popolazione e del territorio hanno fallito. Investire del tempo per ciò che non è solo proprio, ma è comune, significa rinnovare quell’etica civica che per troppo tempo abbiamo silenziosamente richiesto, completamente disattesi, a chi ci governa.
Un pò di passione civile non può che farci bene, può unire generazioni, può testimoniare ai più giovani l’impegno degli adulti per un mondo migliore. L’acqua è un bene indispensabile per l’uomo, ma lo sono anche l’aria e l’ambiente naturale che così tanto incidono sul nostro benessere psico-fisico. Purtroppo sempre più spesso nel diagnosticare malattie soprattutto gravi, ci si sente dire che la causa e da ricercare in “fattori ambientali”. Il che dovrebbe farci riflettere.

venerdì 15 luglio 2011

Perchè un percorso in silenzio nell’oasi di Marezzane

Durante l'ultima MAREZZANE NON SI TOCCA ha riscontrato un particolare successo la proposta che ha impegnato ben 90 partecipanti per più di due ore lungo un percorso notturno in silenzio nel bosco dell’oasi.
Il comitato di Fumane Futura e l’associazione Valpolicella 2000 hanno deciso di riproporre l’esperienza e di condividerne il senso.
Mentre l’inquinamento acustico caratterizza a vari livelli le nostre giornate, insieme ad altri tipi di inquinamento, possiamo a pieno titolo definire il silenzio bene comune, proprietà collettiva da tutelare, salvaguardare valorizzare.
La proposta di camminare insieme in silenzio nasce dal riconoscimento dell’importanza di “introdurre e produrre silenzio” nelle nostre vite. Il silenzio può quindi essere vissuto come uno spazio pieno e non come semplice assenza di rumore e di suoni, denso di significati e particolarmente favorevole per esplorare e condividere le caratteristiche di un ambiente. Sia che tutto questo avvenga al cospetto della natura o nelle nostre città chiassose, questo tipo di esperienza può rivelarsi affascinante e ricca di stimoli inediti. In ogni caso si rivela sempre un viaggio avventuroso e per certi aspetti misterioso che richiede un ritmo più lento rispetto alla frenesia e alla fretta. Può anche essere definito un silenzio politico, dove l'espressione e la relazione con sè, gli altri e il mondo esterno acquistano nuove prospettive di azione, di riflessione e di non consumo. Un silenzio che si genera da un preciso orientamento interiore di apertura, ascolto e attenzione che nell’ambito della ricerca scientifica viene definito con il termine silenzio attivo. Elemento equilibratore che favorisce la nostra riconnessione profonda con l’ambiente e che tende alla consapevolezza più che all’essere muti, all’azione riflettuta più che alla passività, favorendo in chi lo sperimenta la produzione e l’espressione del pensiero e della creatività.

La passeggiata silenziosa notturna del 17 luglio si svolgerà dalle ore 21,00 con partenza da Malga Biancari nell’Oasi di Marezzane, lungo un percorso che durerà circa due ore nel buio della notte. L’esperienza sarà condotta da Marina Valenti (Ass. Cult. LUOGHI).


Vedi anche: Marezzane non si tocca, 17 luglio 2011

martedì 5 luglio 2011

Alla ricerca della Verginità Perduta

Articolo tratto da :http://www.teladoiolavalpolicella.it/affittasi_verginita.htm


Avete presente un pusher che apre un Centro di Disintossicazione dalla Droga o un pedofilo che inaugura un Centro di Protezione del Fanciullo ?

L'associazione mi è venuta vedendo Marcon (l’uomo che non sorride mai) e Barbetta (l’uomo che sorride anche troppo) accanto alla pozzanghera spacciata per laghetto della Cementirossi . L’idea poi di portarci, in quei posti avvelenati per decenni, i bambini delle scuole è davvero ESALTANTE.

In questa epoca iniziata 17 anni fa dal Grande Comunicatore, passa decisamente in secondo ordine ciò che uno fa. Fondamentale risulta ciò che uno COMUNICA. I risultati di questa logica dell’APPARIRE sono sotto gli occhi di tutti. La Grecia si avvicina a passi spediti, ma l’importante è COMUNICARE che non è vero.

Lo STILE adottato anche da Cementirossi è questo. Il tentativo è quello di RACCONTARLA ancora una volta a quei quattro creduloni (e non possono essere di più) che sono disposti persino a meravigliarsi che, all’interno di un’anguria tagliata, si presenti il Segnale della M di Maria (a proposito di verginità). Ve li immaginate i lettori dell’Arena che manifestano oohhh di meraviglia di fronte al PARCO NATURALISTICO DIDATTICO? Parco Naturalistico Didattico? Pensate a quanto è sofisticata la comunicazione. Immagino che l’area rin-verdita e ri-uccellata comprenda la zona dove sono state sotterrate nefandezze di cui non si ha più notizia da tempo. E’ lì dove vogliono portare i bambini delle scuole? Oppure è quel meraviglioso tendone bianco che appare sullo sfondo di Marcon e Barbetta l’attrazione del Parco? Quindi oltre che Naturalistico è anche un meraviglioso PARCO GIOCHI tra il Circo Bianco, i Nastri Trasportatori, i Laghetti naturali (???) e le casette del birdwatching. Vuoi mettere “Casette per l’osservazione degli uccelli” e “birdwatching”. 

Sempre a proposito di comunicazione, avete notato che sia il Comune di Marano che la Cementirossi non usano più la Giancarla Gallo come giornalista? Epurata? Stile RAI, in piccolo? O è che alla Barbara Bertasi la possono raccontare meglio perché ancora digiuna delle vicissitudini tra il cementificio e il territorio che, suo malgrado, lo contiene?

Con la pompa necessaria ad un tale evento (qui da noi si dice “lòdete sésto che te ghè un bel mànego) si comunica che il PARCO NATURALISTICO DIDATTICO DI MARANO E FUMANE sarà inaugurato a giugno del 2012. Bene; significa che abbiamo un anno di tempo per andare nelle Scuole a spiegare ESATTAMENTE COME STANNO LE COSE, quante tonnellate di veleni sono state sparse lì attorno, quante tonnellate di rifiuti sono seppellite chissà dove, quanti danni ha dovuto sopportare il Territorio sempre sotto il ricatto dell’occupazione, quante tonnellate di punti interrogativi rimangono sospesi nell’aria per la salute di tutti noi. 

Il trattare le persone in buona fede come delle pecore è un ATTO DI VIOLENZA e, allo stesso tempo, un segnale di estrema debolezza da parte di un’azienda che sente i propri giorni contati. 
Vi risparmio le amenità del tipo “siamo orgogliosi di presentare il ripristino del monte Noroni” o “dove dimostriamo come un’attività estrattiva possa essere ecocompatibile”. Intrisa di SPERANZA e di TENEREZZA la conclusione di Marcon (dimenticavo, è il direttore dello stabilimento di Fumane) che conclude, parlando di nastri trasportatori, “potrebbero essere allungati fino a Marezzane”. 

Sì, potrebbero.

Chi volesse godersi l'Amenità del Parco pubblicata sull'Arena


Articolo tratto da :http://www.teladoiolavalpolicella.it/affittasi_verginita.htm

Zardini riapre il caso Ziviana: «Metalli pesanti oltre i limiti»

L'area di Ziviana dove sono stati sepolti rifiuti negli anni '80 Marano e Fumane. Il capogruppo di minoranza del Comune di Marano, Paolo Zardini, solleva il caso: sono allarmanti le analisi dei carotaggi dei terreni effettuati all'interno dell'area mineraria dismessa del cementificio dove, oltre una ventina d'anni fa, vennero sversati metalli e polveri, che è stata ora recuperata e diventerà parte del Parco didattico ambientale che sarà inaugurato fra un anno.
L'indagine, con il contributo di Arpav e della Forestale, aveva preso avvio dopo la segnalazione di un dipendente della Cementirossi, Luciano Chesini, che l'anno scorso aveva dichiarato di aver sepolto, con un collega ora deceduto, più di duecento fusti di scorie nell'area di scavo dell'allora Cementi Verona, poi rilevata dalla Cementi Giovanni Rossi di Piacenza. Sulla vicenda sta indagando anche la Procura.
Le analisi, effettuate dal laboratorio trevigiano Chelab, specializzato in indagini industriali, su incarico della Cementirossi, mettono in evidenza, tra gli altri, la presenza di piombo, vanadio, zinco e cromo esavalente in quantità elevatissime. Lo sottolinea Zardini, che presenterà in questi giorni una interrogazione.
«Nel sondaggio S1, relativo al carotaggio da 1,50 a 11,50 metri di profondità, il valore del piombo è di 2.290 microgrammi per chilogrammo, mentre il valore ammesso è di 100 mg/kg. Valore elevatissimo anche per lo zinco: 1.880, mentre il limite è di 150, il vanadio è a 697 (su un limite di 15), mentre il cromo esavalente altamente cancerogeno è 26,7 mentre è ammesso un valore di 2», evidenzia Zardini. «Nel sondaggio S2 che arriva a 16 metri di profondità lo zinco è a 23.800 mg, il piombo a 7.120, il cromo a 1.497, il rame a 1.302. Elevato anche l'antimonio. Cosa hanno intenzione di fare», si chiede Zardini, «qualora questi indici siano di danno alla salute pubblica?».
A sottolineare la gravità dei dati è anche il coordinatore dei viticoltori e di 120 cantine della Valpolicella, Giorgio Sboarina: «Questi elementi cosa hanno a che fare con la produzione di cemento? Possono essere ritenuti scarti? O sono stati nascosti sotto terra? Inquinano ancora? E quando piove, cosa succede?».
Sboarina evidenzia anche il rischio per le falde acquifere e invita le autorità sanitarie ed effettuare analisi, visto che ci sono due pozzi del Comune di Fumane a valle del cementificio, vicino all'isola ecologica. «La legge dice che si dovrebbe valutare il rischio ambientale e in base a quello effettuare verifiche. In teoria, si dovrebbe nominare un perito». I sondaggi effettuati sono stati solo tre: un carotaggio in località Gardelin a Fumane e due carotaggi in comune di Marano, sotto Purano, in località Ziviana, dove c'era il cantiere.
Il sindaco di Fumane, Domenico Bianchi, tranquillizza: «La situazione è tenuta sotto controllo dall'Arpav, le indagini sono in corso, non sono terminate, vediamo cosa emergerà. Intanto, si è svolta una conferenza dei servizi, ma non è stata presa alcuna decisione».
Il geologo Roberto Zorzin, tecnico incaricato dalle due amministrazioni, non rileva fattori di urgenza e spiega: «Per il momento i fusti non sono stati trovati nei tre punti di carotaggio. Abbiamo trattato punti critici con carotaggi fino alla roccia. Sono stati rinvenuti sedimenti, sabbia e ghiaia, che testimoniano un altro sistema di lavorazione del cemento. La presenza di valori che superano i limiti dipende dal tipo di lavorazione che si faceva all'epoca». E tranquillizza: «Finora non ci sono elementi per dire che c'è inquinamento. Vedremo se è il caso di rimuoverli, si sta discutendo se è necessario intervenire».
Giancarla Gallo
L'Arena 05/07/2011
http://www.larena.it/stories/Home/501095/

lunedì 4 luglio 2011

MAREZZANE NON SI TOCCA! - DOMENICA 17 LUGLIO


MAREZZANE NON SI TOCCA! -  DOMENICA 17 LUGLIO

Oggi, dopo i Referendum sull’acqua, i Comitati hanno un motivo in più per gioire e festeggiare: sono i cittadini ambientalisti a poter vantare il successo, al di là delle “appropriazioni indebite” di partiti e schieramenti politici. La sentenza del TAR ha sconfi tto l’idea che quello che hanno deciso lobbies e amministratori sia immodifi cabile. Un gruppo di persone civili, sensibili, preparate, appassionate ha dimostrato che non esiste l’assioma del “È GIA’ TUTTO DECISO”. Questo impegno che ci ha premiato lo dobbiamo mantenere intatto e gli sforzi per salvare la Collina di Marezzane devono essere ancora più incisivi. Vogliamo condividere questa vittoria con tutte le Associazioni e tutti i cittadini che stanno “combattendo” la loro battaglia civile e che non hanno ancora avuto soddisfazioni concrete. Questo è lo stimolo che Valpolicella 2000 e Fumane Futura vogliono utilizzare per LIBERARE defi nitivamente Marezzane e riconsegnarla così com’è al territorio a cui appartiene.

e allora... ancora in marcia.

Associazione Valpolicella 2000
Comitato Fumane Futura



Marezzane, luogo del cuore del FAI (Fondo Ambiente Italiano) è nel Parco Regionale della Lessinia, congiunzione tra la Valpolicella e la Lessinia, punto panoramico sulla Valle dei Progni e la grotta di Fumane, è caratterizzata da una incredibile concentrazione e varietà di habitat che vanno dai prati esposti al sole densamente fi oriti di orchidee agli angoli freddi della ”giasara” e dei castagni, e poi le marogne e le case di pietra. Il sentiero Marezzane è ormai frequentato annualmente da migliaia di persone.

Elenco degli amici invitati:
Ettore Mo, Report, Isde, Legambiente Verona, WWF, GASpolicella, interGAS, FAI, Medicina Democratica, Amici di Grillo, per Comuni Virtuosi - Comune di Berlingo, Avviso Comune, Libera, Acqua Bene Comune, Altraeconomia, Comitato Traforo Torricelle, Arci Verona, Arci Passpartout; Aria nova, Antica Terra Gentile, Terra Viva, Ergo, Nour, Pane e vino, Tirta, Amici della Bicicletta, Civiltà delle Marogne, La rondine, i Pink, la Chimica, Ave Probi, Naturalmente Verona, Kilomarazero, Selese, le aziende agricole e vitivinicole del territorio, Comitato Popolare Lasciateci Respirare, Salvalpolicella, Vivilavalpolicella, Comitato Tutela del Territorio, Metropolis, CTG, Cittadini per la Tutela del Territorio di Verona Est (CTT), Comitato Insieme per Borgo Roma-Beghelli, Comitato Ambiente Salute Legalità-VR, Verona Reattiva, Salute Verona, Sos-Utenti, Il Carpino, Circolo Legambiente Legnago, Fagiani nel Mondo, Italia Nostra, Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle, Amici della Bicicletta, Cittadini per il Referendum, AriaPulita, Coordinamento Territorio, Red-zone Art bar, associazione Ergo, Hermete, Lessinia Europa, Compascuo, redazione carta nord-est, Musantiqua, tutti i comitati popolari del territorio veronese, Comitato Referendario Veronese “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”, comitati per il si allo stop al Nucleare, Movimento Decrescita Felice...


Programma:
dalle 10.00
inizio delle Marce per Marezzane
ritrovo a Malga Biancari - info-point

dalle 11.00 / per i piccoli
“Alla scoperta della magia del bosco”

dalle 13.00
Sapori e gusti del territorio
porte aperte all’azienda agricola Girotto

dalle 14.30
Giochi sulla collina,
torneo di Kubb,
Laboratori di disegno con: Federico Brusco disegnatore di Mukka Emma, Geronimo Stilton e Futura,
Visite guidate ai Covoli

dalle 15.30
Speak corner
La parola a tutti: idee, progetti, proposte ...

dalle 17.00
“Siresando”

dalle 18.30 / musica con:
“le Civette sul Comò”

dalle 20.00
Risotto all’amarone

dalle 21.00
Percorso silenzioso nel bosco


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