venerdì 22 luglio 2011

Silenzi e Rifiuti

CEMENTIROSSI: SCOPRIAMO LE SUE MOSSE

Sembra già così lontano il 1° marzo 2011 quando Golia - CementiRossi - veniva bloccato nei suoi progetti di espansione di utilizzo massiccio dei rifiuti. Molti i consensi verso i comitati e cittadini che si erano fatti carico di mettere in luce tutte le contraddizioni di un progetto benedetto con facilità dai vari politichetti locali.
L’Azienda dopo un lungo silenzio provava a lanciare come unica reazione alla sentenza lo spettro della disoccupazione; giochetto che si è smontato automaticamente davanti all’evidenza che a Fumane il lavoro per i prossimi 10 anni non è legato alle prospettive di espansione. Nessuna azienda, in questo momento di crisi, può contare una prospettiva di attività così lunga. Un tempo più che sufficiente per pensare realmente al futuro occupazionale dei lavoratori. Le difficoltà della Cementi Rossi sono oggi legate alla crisi, come per tutte le imprese del comparto, ma soprattutto alla cattiva gestione delle risorse che ha avuto a disposizione.
La realtà delle discariche sta emergendo con tutta la sua gravità e pone un macigno sul passato e sulla fiducia accordata all’azienda, ipotecando il suo futuro in valle. E tutto questo per “meriti” propri.
In questi mesi Cementi Rossi ha fatto capire a tutti, senza ombra di dubbio, cosa le interessa davvero: RIFIUTI, RIFIUTI, RIFIUTI.
Malgrado la sentenza del Tar che ha bocciato l’utilizzo dei rifiuti, lo scorso 24 marzo l’azienda ha presentato una richiesta per potere utilizzare 58.000 tonnellate tra cui, ancora, le ceneri degli inceneritori.
La Provincia, confermando il suo ruolo “lubrificante”, con determina del 6 aprile 2011 autorizzava fino al 30 settembre 2011, in barba alla sentenza del TAR , l’utilizzo dei rifiuti nelle tipologie e quantitativi richiesti dall’azienda.
Ancora una volta il Comitato Fumane Futura, L’associazione Valpolicella 2000, Legambiente e una serie di singoli cittadini e aziende hanno presentato un nuovo ricorso al TAR contro tale determina e l’operazione “Rifiuti in Valpolicella”.
Nel frattempo l’indagine presso le discariche conferma ciò che tutti (compresi amministratori del passato e presente) a Fumane e Marano sanno: l’area della Miniera è stata utilizzata sistematicamente nel recente passato come grande discarica.
Ancora RIFIUTI, RIFIUTI, RIFIUTI.
E da parte dei nostri amministratori politici ancora SILENZIO, SILENZIO, SILENZIO (unica eccezione: Mario Lonardi e Paolo Zardini, consiglieri di minoranza a Marano). Ma non è finita.
Cementi Rossi non solo ha scelto la strada più prevedibile, quella del ricorso al Consiglio di Stato, ma ha presentato anche la richiesta di sospensiva. Ha quindi avanzato l’assurda richiesta che l’efficacia della sentenza del TAR del 1 marzo venga sospesa.
Perché? Per poter essere immediatamente autorizzata ad utilizzare 122.000 tonnellate di rifiuti.
Ancora RIFIUTI, RIFIUTI, RIFIUTI. E ancora silenzio.
L’azienda non ha neppure avuto coraggio di uscire con un comunicato stampa per informare la popolazione di questa intenzione. SILENZIO, SILENZIO, SILENZIO.
Indipendentemente da quello che deciderà il Consiglio di Stato è stato smascherato con chiarezza qual è l’affare di Cementi Rossi e company: RIFIUTI, RIFIUTI e ancora RIFIUTI .
Le associazioni e i comitati di cittadini si prenderanno ancora una volta la responsabilità di contrastare questa deriva e si opporranno anche davanti al Consiglio di Stato. Vorrà dire ancora energie, tempo e costi da sostenere.
Ma c’è una certezza: la maggioranza è sempre meno silenziosa.

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