venerdì 25 settembre 2009

Le bugie hanno le gambe corte, ma la torre lunga

1) Il cementificio è già stato e potrà diventare un CO-inceneritore (art. 2 lettera e comma 1 D. Lgs. 133/2005), che è per certi versi addirittura peggiore dell' inceneritore "puro e semplice".

Lo stesso identico stabilimento progettato per Fumane, a Pederobba È un CO-INCENERITORE.

2) L'utilità sociale del cemento si può discutere, ma perchè le nostre case, i nostri ponti, le nostre panchine etc. devono diventare ricettacolo finale di rifiuti?

Perchè dobbiamo diventare noi le DISCARICHE di rifiuti di cui non si può escludere la tossicità?

3) Il mondo cambia e le potenzialità che il nostro territorio può esprimere verranno sicuramente impedite dalla presenza di questo enorme manufatto: una torre da 103 metri che distruggerà in un attimo tutte le possibilità alternative di sviluppo.

4) Ingegnere, si tranquillizzi: per quanto Le possa parere impossibile, c'è gente che si muove per finalità diverse dal "facile consenso" o dal reperimento di "risorse finanziarie".

mercoledì 26 agosto 2009

Bla bla bla

Il Cementificio inquina? Sì, ma anche i trattamenti per l'uva inquinano;
sí, ma il rischio vero è il coma etilico;
sí, ma vogliamo forse dimenticarci delle cave?
Sí, ma in fondo tutti noi usiamo l'auto;
sí, ma anche i caminetti producono diossina;
sì, ma....

BLA BLA BLA BLA BLA

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

mercoledì 22 aprile 2009

Evidenze scientifiche: 3 casi


E’ oggi una delle maggiori industrie chimico-farmaceutiche tedesche. Si chiama Chemie Grünenthal e negli anni ’50 mise in commercio la talidomide, un sedativo anti-nausea rivolto in particolar modo alle donne in gravidanza.
Le sperimentazioni scientifiche sugli animali dimostrarono l’innocuità assoluta del farmaco.
Sulla scatola si leggeva: “Di sicuro effetto, innocuo, assolutamente non velenoso”.
Nel 1961 il giornale “Welt am Sonntag” rivelava che il farmaco, distribuito in tutto il mondo alle gestanti, era causa di malformazioni congenite nei neonati e il 2 dicembre 61 la talidomide venne ritirata.

Strumento di una tecnologia avanzatissima, arma prima contro la malaria, il DDT fu il primo pesticida moderno.
Si credeva che fosse innocuo per l’uomo e il suo inventore fu insignito nel 1948 del premio Nobel per la Medicina.
Nel 1972, dopo aver inquinato terre e fiumi, il DDT venne proibito negli Stati Uniti; nel 1978 anche in Italia.

Un altro prodotto che ricevette l’ok ufficiale di tutti i più autorevoli enti del mondo fu l’amianto.
Per anni fu considerato un materiale estremamente versatile a basso costo: fu utilizzato come materiale edile in scuole, ospedali, palestre, carrozze ferroviarie e metropolitane, nonché per isolare tetti, caldaie e forni.
Il sospetto sulla sua tossicità venne avanzato già nel 1898 da H. Monague Murray, ma si è dovuto attendere un secolo (1994) per imporre il divieto totale di estrazione, importazione e produzione di materiali/manufatti che contengono amianto. Tuttora i dati riportati nella letteratura scientifica non sono omogenei per i metodi di campionamento ed analisi utilizzati.
L’esposizione all’amianto ha effetti cancerogenetici; il ritardo con cui le norme legislative hanno recepito il pericolo ha permesso che nel frattempo innumerevoli siano stati i malati di asbestosi, e i morti per carcinomi polmonari e mesoteliomi.
Si tratta di malattie a decorso molto lento, con latenza anche di diverse decine di anni.

Adesso attendiamo che maturino i tempi per sapere di che altra patologia si potrà morire in futuro a norma di legge e con il benestare della comunità scientifica.
Lana di vetro e di roccia, fumi da incenerimento di rifiuti, alimenti modificati geneticamente? Lo sapremo forse tra qualche decennio; per adesso il profitto e la sbandierata sacralità del lavoro difenderanno con le unghie e con i denti fabbriche che inquinano e uccidono.

domenica 29 marzo 2009

Le riprese della conferenza del 27/03/09





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http://pervillafranca.wordpress.com/2009/03/29/dottssa-patrizia-gentilini-a-fumane/

Ringraziamo gli amici di Villafranca per questi video

lunedì 23 marzo 2009

I nemici dei miei nemici sono miei amici?



Può capitare che persone dalla storia e dai valori completamente differenti si ritrovino concordi su un argomento. FUMANE
Non è anomalo, succede spesso, ed è anzi piuttosto confortante in alcuni contesti: significa che una questione viene considerata importante anche da prospettive completamente diverse. FUMANE
La tutela del territorio sta diventando un valore ampiamente condiviso: da coloro che si interessano alle sue qualità artistiche/storiche; da coloro che sono attenti ad uno stile di vita più sobrio e responsabile nei confronti delle generazioni future; da coloro che grazie alle proprietà di un territorio guadagnano denaro; da coloro che sanno collegare la salubrità dell'ambiente con la propria salute; da coloro che amano la propria terra perché rappresenta le radici etc. etc. FUMANE
Questa concordanza su un valore, seppur così importante, non basta però ad avvalorare fantasiose ipotesi di complicità.
Per le persone dotate di valori e dignità, i nemici dei nemici non sono amici.
Al massimo alleati circostanziali. FUMANE FUMANE FUMANE FUMANE
FUMANE FUMANE FUMANE FUMANE FUMANE

giovedì 5 marzo 2009

Rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica



In soli 3 anni... Fumane Fumane Fumane Fumane


"Ad ogni nuova pubblicazione scientifica i pericoli legati all'incenerimento dei rifiuti diventano sempre più evidenti e difficili da ignorare"


Prima edizione - 2005
"Il lettore si renderà presto
conto che per comprendere i vari aspetti dei problemi sanitari associati all’incenerimento è
essenziale conoscere un ampio numero di discipline che vanno dalla fisica degli aerosol agli
interferenti endocrini, fino al trasporto a lunga distanza degli inquinanti. Fino ad oggi, nella
maggior parte delle facoltà di medicina, praticamente non viene insegnato niente che possa fornire
al laureato gli strumenti necessari per accostarsi a questi problemi. Questo deve cambiare.
Abbiamo bisogno di una classe medica preparata ad affrontare le conseguenze per la salute
associate all’attuale degrado ambientale.
Dal rapporto risulta chiaro che non esistono certezze in grado di inchiodare l’incenerimento a
specifici effetti sulla salute. Purtroppo questo è in gran parte dovuto alle numerose e complesse
esposizioni a cui è sottoposta la razza umana. Il fatto che le “prove” di causa ed effetto siano così
difficili da dimostrare rappresenta la prima arma di difesa usata da chi preferisce lo status quo.
Tuttavia il peso delle evidenze raccolte in questo rapporto è sufficiente, nell’opinione degli autori,
per chiedere la progressiva dismissione dell’incenerimento come sistema di smaltimento dei nostri
rifiuti. Io concordo." Prof. C.V. Howard


Seconda edizione - 2008
"Dopo la prima pubblicazione di questo rapporto sono emersi nuovi dati rilevanti che
evidenziano come l’inquinamento da particolato fine abbia un ruolo pesante sia nella mortalità
cardiovascolare che in quella cerebrovascolare (vedi Sezione 3.1) e che dimostrano come il
pericolo sia più grande di quanto ci fossimo resi conto in precedenza. Sono stati anche pubblicati
ulteriori dati sui pericoli per la salute derivanti dai particolati ultrafini e sui rischi di altri inquinanti
emessi dagli inceneritori (vedi Sezione 3.4). Ad ogni nuova pubblicazione scientifica i pericoli
legati all’incenerimento dei rifiuti diventano sempre più evidenti e difficili da ignorare." Dr. Jeremy Thompson/Dr. Honor Antony

mercoledì 25 febbraio 2009

Fanalino di coda


"Da oggi Milano finisce sul banco degli imputati per aver infranto la legge europea sulla qualita' dell'aria. Ma la metropoli del nord conquista un altro grande primato in negativo, quello di essere la prima grande citta' europea a sforare i limiti".

Regole di buona educazione per i post


Si introduce un criterio di moderazione per i commenti del blog.

Ogni commento che esula dal tema del blog, offensivo o contrario alla buona educazione non verrà pubblicato.

lunedì 23 febbraio 2009

Le motivazioni




Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana n. 146 del 11.06.1957

Tutto il comune di San Pietro In Cariano, così come gli altri cinque comuni della Valpolicella
(Negrar, Sant’Anna d’Alfaedo, Marano di Valpolicella, Sant’Ambrogio e Fumane) è vincolato ai sensi
dell’art. 2 della legge n. 1497 del 29 giugno 1939.
Le motivazioni in esso indicate riconoscono che “ la zona predetta, oltre a formare un quadro
naturale di non comune bellezza panoramica, con le sue ville e parchi famosi, con le chiese
romaniche, con le sue quattrocentesche case coloniche e con il verde dei vigneti ed oliveti, che
copre l’intera parte collinare della valle, costituisce un insieme di grande valore estetico e
tradizionale per la spontanea fusione dell’opera della natura con quella dell’uomo”.

venerdì 20 febbraio 2009

Inquinare è peccato


Ai 7 storici vizi capitali, messi a punto nel VI secolo da Papa Gregorio Magno e poi resi celebri da Tommaso d'Aquino e da Dante nella Divina Commedia, l'anno scorso il Vaticano ne ha aggiunti altri sette: modificazioni genetiche, esperimenti sugli esseri umani, inquinamento ambientale, ingiustizia sociale, causare povertà, comprare o vendere droga, ricchezza eccessiva.

martedì 17 febbraio 2009

Leggendo L'Arena di oggi


Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.

martedì 10 febbraio 2009

"Il gioco delle 3 carte" ovvero "Il rifiuto dei rifiuti"


Tre sono le richieste di VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale) presentate da CementiRossi.
Seppur spezzettato, il progetto di "ammodernamento", letto nel suo complesso, è inquietante e incredibilmente invasivo.
Ciò nonostante sembra esserci un rifiuto dei più a guardare in faccia la realtà.
Il cementificio, come lo conosciamo da decine di anni, se passassero le richieste di CementiRossi, non esisterebbe più: si trasformerebbe a tutti gli effetti in un Co-INCENERITORE. Si insiste nell'affermare che la presenza del cementificio non ha impedito lo sviluppo degli ultimi anni e ciò è vero. Noi però non parliamo del passato, ma del futuro.
Nascondersi dietro il progresso del passato per evitare di guardare il disastro che si prospetta all'orizzonte è folle e disgustosamente miope.

venerdì 6 febbraio 2009

Verona - 04/02/2009 ALLARME DEL FAI - FONDO PER L'AMBIENTE ITALIANO:



http://www.vinitaly.com/about_news.asp?id=3408



Alla faccia dell'Amarone e del Recioto, e grazie ad una nuova e ultra moderna cementeria, la Valpolicella si appresta a diventare il più importante centro di concentramento-smaltimento di rifiuti di Verona: da territorio che valorizza le enormi potenzialità mondiali legate alla produzione vitivinicola enogastronomica turistica, ad area tra le tante in cui i territori agricoli si mescolano con quelli industriali. Un triste interrogativo incombe: Amarone e Recioto o cemento e rifiuti? Secondo quanto emerge dal Censimento nazionale n. 4 su "i luoghi del cuore" promosso dal Fai-Fondo per l'Ambiente Italiano, la più importante fondazione italiana che tutela il patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico nazionale, che quest'anno chiedeva di segnalare "ciò che rovina i luoghi che più ami", tra oltre 110.000 segnalazioni, il sito veronese più segnalato risulta quello di Marezzane nel comune di Marano Valpolicella, già noto all'opinione pubblica veronese, grazie alle "marcie" organizzate da Legambiente Verona, Wwf e Valpolicella 2000. Non solo: Marezzane, che rientra nel Parco Regionale Naturale della Lessinia, figura tra i primi 20 a livello nazionale e risulta concretamente minacciato di sparire




L''Industria Cementi Giovanni Rossi di Piacenza ha presentato progetti sia per ammodernare il Cementificio di Fumane aumentandone la produzione sia di poter di conseguenza scavare proprio nel Parco della Lessinia a Marezzane. La Cementirossi, nel tentativo di prorogare la sua permanenza, ha presentato un mega progetto di ristrutturazione dell'impianto che, tra le sue caratteristiche essenziali, ha quella di aumentare la produzione e utilizzare rifiuti e scarti sia come materiale da impastare con i calcari e le marne sia come combustibili. Devastare e distruggere la collina di Marezzane è conditio sine qua non per potersi assicurare altri 30-50 anni di permanenza in Valpolicella. Marezzane diventa così il luogo tristemente chiave in cui si decide il futuro e il destino di due territori: la Valpolicella e la Lessinia. Alla faccia del Parco e dell'ambiente, del vino e dell'eccellenza agroalimentare made in Italy.


Per approfondimenti:http://www.winenews.it/