Il 2 di Luglio appare su L’Arena l’annuncio che tra un anno sarà inaugurato il Parco Naturalistico Didattico di Fumane e Marano. L’annuncio viene dato da Marcon, direttore dello stabilimento Cementirossi di Fumane, e Barbetta, responsabile del recupero delle cave di Santoccio, Ziviana e Barbiaghe.
Oltre alle piante messe a dimora per rinverdire la zona, si accenna agli animali che nel Parco troveranno il loro habitat. Tra gli uccelli viene citato il Falco Pecchiaiolo e tra gli anfibi l’Ululone dal Ventre Giallo.
Ecco un nostro breve commento.
Che di Ululoni lì intorno al cementificio ce ne fosse più di uno, ce ne eravamo accorti da un pezzo. Il ventre giallo (oltre alla schiera di avvocati) serve per spaventare gli aggressori.
Quando un Ululone si sente minacciato assume una posizione quantomeno originale.
Prima di tutto si mette le mani, pardon, le zampe sugli occhi, per essere sicuro di non vedere. Poi si mette in verticale, con le zampe posteriori verso l’alto; questo per mettere bene in mostra il suo ventre giallo ed intimorire il potenziale aggressore. E poi l’ultimo atto di difesa: dalle ghiandole diffuse su tutta la pelle, comincia a secernere un liquido biancastro, irritante e fortemente tossico, che dovrebbe allontanare defi nitivamente l’aggressore. L’Ululone si adatta bene a qualsiasi ambiente e niente e nessuno lo inducono a cambiare le proprie abitudini.
Continua a ululare, sempre allo stesso modo, sempre con lo stesso tono. Può andare avanti per anni, nulla riesce a fargli modifi care il “suo modo” di comunicare. Lo potremmo defi nire un campione della testardaggine (anche se lui preferisce chiamarla coerenza).
L’Ululone è molto prolifico e quando decide di occupare una zona, niente lo può fermare. Se qualche altro rospo (non Ululone) si azzarda ad avanzare qualche rimostranza per questa continua
e progressiva occupazione del suolo, l’Ululone gli mostra immediatamente il VIA firmato dalla Provincia. E l’altro, che non ha ancora fondato un Comitato, deglutisce amaramente e se ne va.
Siccome gli Ululoni vedono minacce ovunque, continuano a chiudersi gli occhi, a mettersi a gambe in su e a secernere liquido irritante e fortemente tossico. Gli animali che devono condividere il territorio, cominciano ad averne “le sacche piene” di questo spargimento continuo di porcheria. Gli Ululoni, attraverso il loro amministratore Delegato, hanno fatto sapere in giro che il loro liquido contribuisce a disinfettare l’ambiente, che nel giro di qualche decennio il terreno sarà completamente depurato, che solo lì si potrà avviare una vera coltivazione biologica. Di qui a portare le scolaresche in visita all’Ululon-Park, il passo è breve. È quindi dimostrato definitivamente che l’Ululone è una BENEDIZIONE DEL SIGNORE.
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