1 marzo 2011 viene pubblicata la sentenza n.360 del TAR Veneto che sospende tutte le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Verona all’Industria Cementi Giovanni Rossi S.p.A. per l’ampliamento/ammodernamento dell’attuale impianto e l’impiego massiccio di rifiuti.
Ricorrenti sono 3 associazioni: Legambiente Verona, Valpolicella 2000 e il Comitato Fumane Futura la cui legittimità ad agire viene ampiamente sottolineata nella sentenza.
Ricorrono anche alcuni privati cittadini i quali con questo atto intendono tutelare i loro legittimi interessi sia riguardo la salute, le proprietà e le attività produttive.
Il TAR nei loro confronti si esprime in questo modo:
Devono peraltro ritenersi legittimate anche le singole persone fisiche ricorrenti atteso che tutte hanno comprovato in atti di abitare in prossimità del cementificio in questione per cui deve ritenersi sussistente nella specie il requisito della c.d."vicinitas" e cioè il requisito che la giurisprudenza ritiene necessario ai fini della legittimazione ad impugnare atti che coinvolgono interessi di valenza paesaggistico-ambientale.
Sono persone che si sono esposte difendendo democraticamente i loro interessi.
Tra questi Franco Scamperle titolare di una prestigiosa azienda vitivinicola “Le Salette” di Fumane. Azienda e passione di generazioni. Il prodotto più prestigioso porta il nome “Pergole Vecie”.
Le vigne cuore della cultura millenaria della Valpolicella.
Le vigne simbolo e ricchezza della Valpolicella.
Franco Scamperle ha comunicato di essersi recato recato presso i carabinieri di San Pietro in Cariano per denunciare il taglio da parte di ignoti di 12 vigne.
Il taglio di una vigna in Valpolicella ha un valore simbolico immenso carico di messaggio intimidatorio.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà all’Azienda agricola “Le Salette” e facciamo nostra l’indignazione e la determinazione del titolare, non disposto a piegarsi.
Che la notizia arrivi nel cuore del Vinitaly ha un valore simbolico ancor più rilevante.
La Valpolicella chiede con forza di essere sostenuta ed aiutata perché nessun linguaggio intimidatorio e mafioso possa in alcun modo radicarsi ed essere legittimato.
E’ evidente che nel denunciare pubblicamente un fatto così grave e dagli aspetti simbolici rilevanti ci attendiamo che venga espressa pubblicamente ampia solidarietà e stigmatizzazione del fatto da parte di tutte le forze politiche, sociali, economiche e sindacali.
Sono oltre due anni che a Fumane accadono episodi simili. Più è cresciuta la contrarietà al rilancio industriale proposto da Cementirossi più sono aumentati gli atti intimidatori.
Se ne contano a decine. Si inizia con lugubri croci nere a segnare i manifesti delle iniziative delle associazioni Valpolicella 2000 e Comitato Fumane Futura. Si prosegue con il recapito di messaggi minacciosi a casa di singoli esponenti delle associazioni, con l’imbrattamento di una vetrina di un negozio che esponeva materiale informativo e poi con il taglio di gomme e danneggiamenti di auto. E ancora muri di case imbrattate, taglio delle rose in capo ai filari, testa di un capretto mozzata e abbandonata in un podere, e per ultimo il taglio delle vigne.
Un fatto che ancor evidenzia che non tutto è adatto e compatibile per la Valpolicella.
2 commenti:
Mi indigna quanto accaduto. Mi indigna profondamente. E mi dispiace davvero per le vittime di queste intimidazioni e per l'ulteriore offesa alla Legalità che ne traspare.
Ma la vergogna più grave è sapere che questi "gentiluomini" agiscono per rivendicare un (NON) diritto che credevano acquisito in quanto "riconosciuto" da amministratori compiacenti.
Bella Italia, bel futuro che si prospetta per i nostri figli... Quanta amarezza.
Elena
Solidarietà a rispetto per le persone e per gli ideali colpiti da questo affronto.
Ma la cosa più vergognosa è che questi "gentiluomini" si sono permessi di agire in questo modo perchè si ritengono detentori di un (NON)diritto che credevano ormai acquisito grazie ad amministratori consenzienti. questa è la vera vergogna di tutto ciò che ormai ci circonda politicamente e crea tale sfiducia per cui anche chi, invece, lavora dignitosamente per il bene comune si perde tra le onde del marciume che lo circonda.
Povera Valpolicella.
Povera Italia.
Poveri figli.
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