Serego Alighieri attacca: «E´ stata sommersa dalla assoluta mancanza di rispetto per il suo territorio e per il suo paesaggio»
«Anche la Valpolicella deve essere salvaguardata con la costituzione del Parco»: questo il messaggio che l´associazione SalValpolicella lancia attraverso una lettera inviata al presidente della Regione, Luca Zaia, che in qualche modo risponde a quella pubblicata dal governatore veneto nel blog, dal titolo «Care venete, cari veneti», in occasione dei recenti tragici eventi in Liguria. Zaia invitava a ripensare la gestione del territorio veneto, «rifondando il rapporto tra uomo e natura», auspicando «un nuovo patto che riguardi tutta la comunità».
La Valpolicella, similmente alla Liguria, ha subìto e sta subendo un´esondazione, si legge nella lettera di Pieralvise Serego Alighieri, in quanto «è stata sommersa dalla assoluta mancanza di rispetto per il suo territorio e per il suo paesaggio». Si tratta della distruzione di un bene comune da parte di chi vuole lucrare e mercanteggiare con cementificazioni, con cave, discariche o coinceneritori».
Nell´ottobre di due anni fa l´associazione in difesa della Valpolicella aveva presentato circa 6mila firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per l´istituzione del Parco regionale della Valpolicella. «La partecipazione diretta della cittadinanza alla gestione del territorio, alla tutela della salute, all´utilizzo delle risorse non rinnovabili (come la terra), alla protezione, alla cura e alla salvaguardia della sua bellezza da lasciare in eredità alle future generazioni, costituiscono il sale della partecipazione democratica alla vita del nostro Paese», afferma Serego Alighieri, che chiede nella lettera inviata in questi giorni al presidente Zaia di farsi interprete presso gli organi deputati affinché l´iter di approvazione della legge d´istituzione del Parco possa trovare una sua rapida approvazione. Fino ad oggi, infatti, non ci sono state risposte.
Il Parco della Valpolicella servirà a evitare «di essere cancellati da quell´ infausto terra, in cambio di cemento; spazio, in cambio di capannoni; cura quotidiana e faticosa dell´ambiente, in cambio di apparenti comodità da usare e da consumare in fretta», dice ancora Serego, che poi si appella a Zaia. «Fiduciosi di non rimanere inascoltati, in modo che il cittadino non si senta ancora una volta impotente davanti ai percorsi della politica e che la buona fede che traspare dalla sua lettera ai Veneti, non finisca per essere interpretata come la solita mossa elettorale, ci dimostri con i fatti che desidera veramente rifondare il rapporto tra i Veneti e la loro, la nostra terra».
Zaia, lo ricordiamo, ha sostenuto che «è tutto il Veneto che deve essere ripensato», anche in un periodo di «vacche magrissime». Ma la pianificazione del territorio è un´altra cosa. Nel sito www.salvalpolicella.it sono riportate leggi, spesso disattese, e posizioni prese, spesso contraddittorie. Tra le ultime, quella di Giorgio Massignan, presidente di Italia Nostra, che ha attaccato la Giunta di Verona: «Anziché considerare il suolo una risorsa sostanzialmente non rinnovabile, un elemento del paesaggio e del patrimonio culturale, come fanno parecchi Stati europei, i nostri amministratori perseverano con il consumo di suolo».
Giancarla Gallo
L'Arena, 16 Novembre 2011
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