martedì 1 febbraio 2011

Pederobba. Marotta: inquinamento oltre i limiti di legge e rischio salute

Il forno di cottura del cemento di Pederobba è lo stesso forno a Cicloni che vogliono costruire a Fumane. C'è ancora qualche illuso che pensa che a Fumane, se viene costruito il forno, Cementirossi non richiederà di coincenerire anche i pneumatici?







«Uno studio epidemiologico, per verificare eventuali relazioni tra il grave inquinamento della Pedemontana trevigiana e la salute della popolazione locale». Lo chiede, in un’interrogazione ricca di dati, Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori, che domanda alla Giunta Zaia anche: «se conosce la situazione e quali controlli ambientali, sanitari e concrete misure precauzionali vuole attuare nell’area di Pederobba, per contenere le cause dell’inquinamento dell’aria».

Nella sua interrogazione il politico dipietrista punta i riflettori sul Cementificio Cementirossi di Pederobba, dal 1996 autorizzato dalla Provincia di Treviso al co-incenerimento di pneumatici. Le iniziali 35mila tonnellate/anno sono lievitate a 60mila, cui se ne sommano altrettante di Pet-coke, la “feccia della raffinazione petrolifera”, densa di zolfo e metalli pesanti.

«Da questo cementificio, l’ottavo in Italia per emissioni di monossido di carbonio – attacca il segretario regionale IdV – escono ogni anno 594.000 tonnellate di CO2, 1.520 tonnellate di CO, 27,7 tonnellate di Ammoniaca (NH3) e 981 tonnellate di Ossidi di azoto (NOx/NO2). In più preleva 2 milioni di metri cubi d’acqua dai pozzi di falda, che poi rilascia nel Piave, due volte e mezzo l’acqua consumata a Pederobba per usi civili. Inoltre, per l’usura precoce dei filtri, il co-inceneritore nel 2007 avrebbe emesso il triplo delle polveri sottili, passando da da 6 a 18 tonnellate/anno».

«La popolazione della Pedemontana trevigiana – afferma un preoccupato Marotta – dovrebbe essere informata meglio sugli IPA, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici, inquinanti molto pericolosi perché cancerogeni, mutageni ed interferenti endocrini, da cui il corpo non si libera mai. Ebbene, nel territorio di Pederobba è stato registrato un inquinamento da IPA di quasi il doppio rispetto ai limiti di legge, mentre a 2,5 km in linea d’aria, a Valdobbiadene, patria del Prosecco, l’ARPAV ha rilevato tra il 2007 e il 2008 valori medi di IPA di 2,3 milligrammi per metro cubo – dove il limite è di 1 mg/mc – con punte fino a 7,5 mg/mc».

«I grattacapi non finiscono qui – ribadisce Marotta – il Comune di Pederobba sarebbe in procinto di autorizzare tre nuovi grandi impianti di cogenerazione, che porterebbero ulteriori immissioni in atmosfera. A Possagno la Provincia ha autorizzato un’attività di macinazione di pneumatici, che tratterà 10 milioni di pezzi all’anno per poi bruciarli nel vicino cementificio. Sempre la Provincia di Treviso vorrebbe incenerire a Pederobba anche il CDR della raccolta non differenziata di rifiuti».

«In tutto questo – conclude Marotta – sarebbe gravissimo se l’ULSS 8 non avesse mai avviato alcun monitoraggio sulla salute di adulti e bambini, anche se i medici e i pediatri della Pedemontana lo chiedono, con forza, da tempo».



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