lunedì 7 febbraio 2011

Viticoltura sostenibile, al via il corso

È quello di secondo livello organizzato da Terra viva l'associazione che conta molti produttori storici

Da L'arena, Lunedì 07 Febbraio 2011

Paolo Zardini
La Valpolicella lavora per un'agricoltura sostenibile e per promuovere l'immagine del proprio territorio, anche attraverso i corsi di viticoltura sostenibile. Progetti, iniziative, corsi di formazione partono dal gruppo Terra Viva, associazione nata nel 2010 che coinvolge produttori e cantine della Valpolicella, e gode del patrocinio della Regione Veneto, del Consorzio di tutela vino Valpolicella e di altri Consorzi di tutela del vino (Bardolino e Terra deiforti); il gruppo ha già ricevuto il sostegno della Provincia di Verona, del Comune di San Pietro In Cariano e della Banca della Valpolicella. «L'idea di promuovere un'agricoltura “pulita” nasce dall'esigenza di dare un'immagine positiva del vino e dei prodotti del territorio», spiega Paolo Zardini, docente dell'istituto tecnico agrario di San Floriano e coordinatore, insieme al team di terra viva, delle cantine che aderiscono. «Il progetto è ambizioso», continua Zardini, «e viene sostenuto anche dalle aziende storiche della Valpolicella e da molti piccoli produttori»
In questa direzione Terra Viva sta organizzando il corso di secondo livello per la viticoltura sostenibile in collaborazione con l'associazione veneta produttori biologici (A.ve.pro.bi.), Regione Veneto, Istituto tecnico agrario «Ettore Stefani» di San Floriano, Banca Valpolicella, Credito Cooperativo. Anche la Provincia di Verona sostiene l'iniziativa, con il consigliere provinciale Ivan Castelletti: «Ci si è resi conto», spiega quest'ultimo, «che i primi a trarre vantaggio dal miglioramento dell'ambiente sono i contadini per la salute ed il tempo impiegato, poi il prodotto finale per la minore presenza di residui, e l'immagine del nostro territorio, fondamentale per mantenere e migliorare il posizionamento dei nostri prodotti nel mondo»
«Si spera», spiega ancora Zardini, «che nel giro di 3-4 anni si possa estendere l'esperienza a tutta la Valpolicella, allargando progressivamente il raggio della zona così trattata. Quest'anno partirà nella zona di San Floriano il progetto di lotta alla tignola con il metodo della confusione sessuale, che consiste nel posizionare una quantità definita di contenitori di feromoni e controllare i voli della tignola. Il costo delle sostanze è di circa 110 euro per ettaro, più il posizionamento, contro un costo del trattamento chimico un po' inferiore, ma da moltiplicare per tre-quattro volte e fatto col trattore». Inoltre, a detta dei tecnici, questo metodo, oltre a non aumentare il carico di inquinanti è il più efficace. La zona per ora definita ha una superficie di circa 40 ettari, appartenenti a 15-20 proprietari, che parte dalla scuola elementare di San Floriano con diramazioni verso est fino ad oltre la cresta della collina della Masua e a Nord fino al campo sportivo. I proprietari sono sia vinificatori in proprio che produttori di uva da vendere a cantine, sia conferitori della cantina sociale. Si eliminerà così l'uso del Clorpyrifos, un insetticida deleterio per la salute di chi tratta e di chi consuma i prodotti, e si elimineranno dal vino residui importanti. Chi produrrà questo vino, senza almeno uno dei più importanti pesticidi, avrà una qualità superiore riconosciuta, spendibile sui mercati. Pur non essendo agricoltura biologica, è un grande passo avanti verso un'agricoltura sostenibile. G.G.

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