venerdì 21 gennaio 2011

E' chiaro che le due cose sono collegate?

L'Arena, Giovedì 20 Gennaio 2011


Che fine ha fatto il promesso referendum sul cementificio di Fumane?
Se lo chiedono, da più parti, cittadini, associazioni e minoranze, ricordando che la consultazione era stata un cavallo di battaglia in campagna elettorale per l'attuale amministrazione ed era stata promessa più volte entro la fine del 2010. «Siamo fermi in questo momento», spiega il sindaco Domenico Bianchi, «per fare una consultazione popolare efficace rivolta a tutti i cittadini bisogna avere chiara la situazione complessiva. Innanzitutto non è chiaro il futuro del cementificio: finchè non viene riconosciuta completamente la concessione mineraria a scavare nella collina di Marezzane, per la quale manca il parere della Soprintendenza, non si può sapere che cosa avverrà».
Provincia e Regione hanno già espresso parere favorevole alla Valutazione di impatto ambientale sugli scavi, ma la Soprintendenza ancora non si è espressa, visto anche che pende il ricorso al Tar presentato dal Parco naturale della Lessinia, nel quale in piccola parte ricade l'area da scavare. «Se Marezzane non viene concessa, l'azienda ovviamente non procederà con gli investimenti per l'ampliamento dello stabilimento nella Valle dei Progni. Le due cose sono collegate. A quel punto è inutile fare una consultazione popolare», sostiene Bianchi.
Ma la questione è collegata anche all'indagine epidemiologica in atto, che non sta avendo riscontri significativi da parte della popolazione. L'indagine, condotta dall'Università di Verona, ha registrato un'adesione di appena il 30 per cento. «Troppo poco», si lamenta il sindaco, «ci vorrebbe almeno un 50 per cento di adesioni per avere una visione chiara. Stiamo sollecitando i cittadini a superare le loro resistenze».
Il paese con cui Fumane si confronta in questa indagine, per poter valutare le differenze ambientali e di inquinamento, è Mezzane, con cui ha in comune l'altezza, la composizione e il numero di abitanti: ma, mentre Mezzane è prettamente agricolo, Fumane conta due industrie importanti come la Cementirossi e l'Exide (ex York), che produce batterie per auto. «Tra qualche mese saremo in possesso dei dati definitivi dell'indagine epidemiologica», continua il primo cittadino. «Intanto, ho risposto circa un mese fa alle domande che mi sono state avanzate dal ministero per l'Ambiente, in seguito all'interrogazione parlamentare, in cui ho sottolineato i controlli che si stanno facendo in convenzione con l'Arpav e qual'è la situazione complessiva in paese».
In questi giorni le minoranze consiliari hanno presentato la richiesta di inserire nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale, convocato per il 26 gennaio, l'approvazione del regolamento del referendum, che la commissione apposita aveva già preparato a novembre. Manca l'approvazione da parte del Consiglio comunale per poter effettuare le consultazioni, come da Statuto. Le minoranze, nel loro giornalino, appena uscito, pongono il problema di questa mancanza in prima pagina.
G.G.

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