sabato 22 gennaio 2011

La strategia Rifiuti Zero della cementi Buzzi

La Cementi Buzzi ancora una volta sta confermando la strategia che industrie, istituzioni e supporter universitari filotermocancrovalorizzazionisti stanno portando avanti con la penuria prossima del petrolio. Utilizzare per gli impianti industriali, a tutto tondo la maggior parte possibile di rifiuti che si chiamavano RDF (refused derived fuel), poi CDR (combustibile da rifiuti), ora CSS (combustibile solido secondario) col nuovo Dlags 205/2010 di recepimento direttiva rifiuti. Il Buzzi ha coniato un termine ancora più accattivante CVB (Carbon Verde Buzzi).
Termocancrovalorizzare tutto l'indifferenziato possibile dopo averlo macinato e biostabilizzato (aerobico) a dovere, meglio se c'è anche l'organico: "che separarlo comporta operazioni complesse e fornisce un terriccio di scarsa qualità".

Poi, per chiudere il cerchio: "le ceneri residue sono nulle perchè diventano parte del clinker da cui si ottiene il cemento ....non serve più la discarica, se non in misura marginale".

Chiaramente il grande nemico di Buzzi è la strategia del Riciclo Totale. Infatti vuole convincere chi è contrario alla sua strategia di Rifiuti Zero affermando:" Riciclare il 100% dei rifiuti è un'utopia".
Quindi per Buzzi è meglio andare a Rifiuti Zero via TMB (trattamento meccanico biologico), CVB (Carbon Verde Buzzi) e TCV (termocancrovalorizzazione).

Gianluigi Salvador

Leggi l'articolo del Sole24Ore

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