giovedì 8 marzo 2012

Sicurezza alimentare, le autorità italiane controllino i prodotti coltivati vicino a inceneritori e cementifici

Tratto da: http://www.andreazanoni.it/blog/?p=2112

Bruxelles, 5-03-2012

Il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik risponde ad Andrea Zanoni: “Ci sono limiti di contaminanti per i prodotti alimentari al di sopra dei quali vanno ritirati dal mercato”. Zanoni: “I controlli spettano alle autorità italiane. Ma l’Ue ha bisogno anche di distanze minime tra terreni coltivati e siti industriali”.
“Le autorità locali garantiscano il rispetto dei limiti massimi dei diversi tipi di contaminanti nei prodotti agroalimentari vicini a impianti altamente inquinanti come inceneritori e cementifici”.

Lo chiede Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, facendo seguito alla risposta del commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik alla sua interrogazione sul pericoloso inquinamento delle aree coltivate limitrofe a siti simili.

“Purtroppo non esistono limiti Ue minimi di distanza tra gli impianti industriali e le zone di produzione dei prodotti alimentari – si rammarica l’Eurodeputato – ma esistono limiti massimi di contaminanti, come metalli pesanti, PCB e diossine negli alimenti, e questi vanno fatti rispettare”. Zanoni aveva denunciato alla Commissione europea la pericolosa vicinanza di aree coltivate a stabilimenti industriali come inceneritori di rifiuti, cementifici, fonderie di metalli e impianti per la produzione di energia alimentati a carbone in alcune regioni d’Europa a significativo sviluppo industriale, come ad esempio nel Nord-Est d’Italia.

“Tuttavia la fissazione dei cosiddetti “tenori massimi” (limiti dei contaminanti, ndr) sulla base di valutazioni del rischio effettuate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare, assicura che i cittadini siano tutelati, poiché i prodotti che superano tali limiti non possono essere immessi sul mercato – prosegue Zanoni – Per questo motivo, le autorità di controllo italiane dovrebbero effettuare dei controlli puntuali sui prodotti alimentari coltivati in prossimità di siti industriali e che poi finiscono sulle nostre tavole”.

“Il caso delle analisi condotte nel latte materno di due volontarie residenti a Savarna e Porto Corsini (Ravenna) che hanno rilevato una concentrazione elevata di diossina sono un chiaro esempio del rischio che tutti noi corriamo – aggiunge l’Eurodeputato – Rischio confermato dalle parole riportate dalla stampa del direttore dell’Asl ravennate Paolo Ghinassi, secondo il quale nelle aree industrializzate è così e non servono accertamenti”.

“Invece sono proprio gli accertamenti quello di cui abbiamo bisogno, per togliere dal mercato quei prodotti che rischiano di avvelenarci – conclude Zanoni – Farò il possibile affinché l’Ue assuma una posizione più netta a riguardo, ritengo infatti sia necessario e urgente stabilire distanze minime tra terreni coltivati e siti industriali che purtroppo le attuali direttive non prevedono”.

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