Fumane 06/03/2012
Egregio dottor Bolla,
sul CORRIERE DI VERONA di venerdi 2
marzo a pag.3 sono riportati stralci del discorso da lei tenuto in occasione
del primo incontro quaresimale organizzato dal Convento di San Bernardino.
Fra l’altro lei avrebbe affermato:…"La scorsa settimana un
imprenditore ha rinunciato a fare un importante investimento nella nostra
città, per effetto delle proteste di un comitato del no. All’inizio erano sette
cittadini, ma la politica è andata loro dietro e alla fine chi ha perso è stata
l’economia"…
Il giornalista che scrive l’articolo attribuisce le sue
parole alle vicende della Cementirossi di Fumane e fa accostare alla sua
fotografia quella di un impianto industriale, con la didascalia “Il presidente
di Confindustria Andrea Bolla richiama al caso Cementirossi”
Un errore madornale.
Mai il presidente di Confindustria avrebbe potuto riferirsi
in quei termini a Cementirossi, perché il presidente di Confindustria è uomo
informato ed è uomo d’onore e non può in nessun caso affermare una cosa non
vera!
Infatti il direttore tecnico di Cementirossi Giuseppe Fais
ha commentato così la decisione della azienda di rinunciare al progetto di
ammodernamento del cementificio di Fumane: “Con questa decisione intendiamo
garantire la permanenza della nostra attività nel territorio con l’obiettivo
primario di preservare l’assetto occupazionale…”.
L’ing. Fais non attribuisce la rinuncia alle “proteste di un
comitato del no”, ma, forse primo nella storia industriale italiana, rinuncia a
un investimento lucroso per un benemerito atto di filantropia “preservare
l’assetto occupazionale”.
Quanto abbia equivocato il giornalista lo dimostra poi il
fatto che i comitati di cittadini di Fumane e Marano che si oppongono
all’ammodernamento del cementificio di Fumane (con aumento della produzione),
all’impiego di rilevantissime quantità
di rifiuti industriali, e allo sbancamento della collina di Marezzane,
hanno visto riconoscere le loro ragioni dal TAR del Veneto e dalla
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, che sono due organi
amministrativi e non politici.
Del resto lei nella sua qualità di presidente di
Confindustria conosce perfettamente la sentenza del TAR e il dispositivo del
sovrintendente perché grazie alla sua posizione è uomo informato e mai e poi
mai avrebbe potuto fare simili affermazioni riferendosi a Cementirossi perché
in tal caso avrebbe detto delle menzogne e lei, presidente di Confindustria, è
uomo d’onore.
Mi sembra, a questo punto, che sia opportuno chiedere al giornale una
doverosa rettifica.
Cordiali saluti
Ing. Maurizio Chierighini
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