mercoledì 29 febbraio 2012

Parole In-formazione

Tratto da Teladoiolavalpolicella: http://www.teladoiolavalpolicella.it/in_formazione.htm

Le parole, sistemate in un certo modo, formano frasi. Le frasi, poste una di seguito all’altra, “possono anche” formare delle notizie, creare informazione. Sono molti i casi, invece, in cui le parole vengono messe in-formazione con il preciso intento di supportare una tesi, di creare un comune sentire che va palesemente contro la realtà dei fatti, di aggredire con la forza il buon senso delle persone.

E’ da un po’ che il nostro amato foglio di Verona si esercita in questa arte del “non fare” informazione. Non si capisce esattamente da chi partano le direttive; si corre il rischio di accanirsi con il giornalista, per poi scoprire che è stato prevaricato. Si forniscono pseudo-notizie che si elidono a vicenda, si lasciano intravedere scenari dove gli elementi di secondaria importanza si trasformano in travi portanti di teorie inventate ad hoc.

Il Prefetto di Verona che convoca Cementirossi e Soprintendente per far ritornare quest’ultima sulle proprie decisioni e rimettere in discussione gli scavi a Marezzane: sarebbe interessante capire esattamente come sono andate le cose. Anche perché quale potere ha il Prefetto nei confronti della Soprintendente? Con quale titolo pretende che ritorni su un parere vincolante già espresso e non più modificabile?

«E' stato un incontro tecnico», dice la soprintendente Gianna Gaudini, «per valutare possibili proposte alternative, ridotte, al progetto di scavo a Marezzane. Cementirossi dovrà presentare un altro progetto, che tenga conto dei punti più importanti come la strada troppo impattante progettata per il trasporto delle strumentazioni, la trasformazione dell'andamento della collina e la ricomposizione paesaggistica. Abbiamo esaminato le criticità presenti nel progetto scorso. Ci siamo resi disponibili ad avere incontri per dare indicazioni su come superare queste criticità; gli stessi tecnici si sono dichiarati soddisfatti e in grado di poterle risolvere»

C’è evidentemente qualche cosa (di grosso) che non va. Come può la stessa Soprintendente, quella che ha bocciato lo scavo a Marezzane in modo definitivo e circostanziato, affermare, a distanza di giorni, che basta ridurre la larghezza della strada e tutto può ritornare “ammissibile”? Chi è che non racconta come stanno esattamente le cose?

Un’altra perla, a livello di in-formazione, ci è stata propinata dalla dottoressa Francesca Predicatori dell’ARPAV. A parte i dati palesemente errati (ma sarà un refuso), questa specialista, che dovrebbe badare alla nostra salute, afferma che a Fumane l’aria non è inquinata dal Cementificio ma “dalla Pianura Padana”, che i picchi si sono verificati sia a forni accesi che a forni spenti, che non c’è assolutamente da preoccuparsi perché comunque siamo in buona e numerosa compagnia. Rassicurante, tranquillizzante, leggermente fatalista, molto snob quando accenna a “fenomeni di formazione in atmosfera e di trasporto su macro aree”.

Chi le ha chiesto di esprimere questo parere? Perché a cadenze predefinite lei ci viene a raccontare queste favole belle? Pensa che noi non siamo in grado di mettere in fila dei numeri e di interpretarli? Perché non siete ancora in grado di misurare le PM2,5 e non parlate di black carbon? Sapete che esistono le nanopolveri e che a Milano vengono regolarmente misurate le PM1 e le PM0,4? Si rilegga dottoressa Predicatori quanto segue:

…uno studio dell’Università di Trento che dichiarano il cementificio di Fumane un “grande emettitore di inquinamento” autorizzato a produrre un quantitativo di ossidi di azoto (molto tossico) pari all’81% di tutti gli ossidi di azoto prodotti nel Comune di Verona

Le è abbastanza chiaro o vuole che glielo spieghiamo punto per punto?

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