Ancora un atto grave e intimidatorio ai danni di un esponente delle associazioni e dei comitati locali che si oppongono ai progetti di espansione della Cementirossi, al massiccio utilizzo di rifiuti ed agli scavi a Marezzane.
Ancora a Fumane.
L’ennesimo finestrino dell’auto devastato ed il parabrezza infranto.
L’ennesimo atto vigliacco consumato nel buio della notte.
Non si sono ancora spenti gli echi degli atti intimidatori di fine e inizio anno subiti dai presidenti di Fumane Futura e Valpolicella 2000 e da un privato cittadino tutti colpevoli di aver firmato il ricorso al Tar contro i progetti della locale cementeria, che l’ennesima mano ignota ha voluto lasciare il suo lugubre segno.
Ancora un preciso messaggio che intima al silenzio.
È proprio il ripetersi di questi gesti odiosi che rischia di trasformare l’inciviltà in intimidazione mafiosa.
Mafioso il messaggio, mafioso il gesto, mafiosa la modalità, mafioso il perdurare.
Quello che ci preoccupa è il balbettio delle Istituzioni e delle autorità pubbliche, troppo pronte a derubricare tali fatti a baruffe di paese.
Ci preoccupa la vaghezza delle condanne di chi si è espresso contro l’inciviltà dei gesti, ma non è stato capace di solidarietà a chi quei gesti ha subito.
Siamo ancora a denunciare questo clima che non ammette “intralci”, intromissioni. Che vuole costringere al ruolo di vittima chi invece ha scelto la strada della partecipazione democratica attiva.
Chiediamo una presa di posizione precisa e inequivocabile da parte delle istituzioni.
Chiediamo solidarietà esplicita e pubblica a tutti i consiglieri comunali di Marano di Valpolicella e di Fumane.
Chiediamo un loro esplicito interessamento affinché il Prefetto convochi le associazioni colpite da tali atti, come per altro già chiesto oramai da un mese da un numeroso gruppo di associazioni veronesi.
Mai come ora il silenzio è complice e fonte di legittimazione per i linguaggi mafiosi.
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