sabato 1 novembre 2008

Lettera aperta al sindaco di Fumane


Intervento del 12 Ottobre in sala consiliare di Sergio Vartolo: lettera aperta al Sindaco di Fumane.

Egregio signor Sindaco,
se ricordo bene in una riunione a Marano in occasione del rinnovo della concessione mineraria della durata di 25 anni al CementiRossi, Ella disse che il Cementificio fu un errore delle allora Municipalità e che purtroppo dovevamo conviverci.
Il Sindaco di allora era Angelo Frapporti. Per uno dei tanti corsi e ricorsi della Storia tocca proprio a Lei, suo omonimo seppur, per quanto leggo nell’Arena del 7 Ottobre, non parente, rinnovare, aggravare e perpetuare questo errore, in contrasto palese sia con quanto ebbe a dichiarare che con la Sua funzione di difensore dei concittadini e ad esclusivo interesse di CementiRossi.
La costanza e la pervicacia con cui Ella si ostina a perseguire questi interessi cozza, almeno apparentemente, con la Sua lodevole iniziativa della raccolta differenziata che ha contraddistinto Fumane in campo nazionale. Proprio questo contrasto stona in maniera evidente e crea una profonda contraddizione: da un lato il cittadino si è ben volentieri adeguato a norme di smaltimento rifiuti da Lei promosse mentre dall’altro non appare da parte Sua alcuna preoccupazione per un ampliamento (in realtà una vera e propria RI-FONDAZIONE) della produttività dello Stabilimento che, se attualmente utilizza carbone di non controllata qualità, in futuro potrà bruciare, secondo quanto fu esposto dal Cementificio stesso, rifiuti.
Senza inoltre contare il disastro ecologico e paesaggistico in una zona nata e destinata alla coltivazione dell’uva. Infatti verrà costruito un vero e proprio inceneritore con una torre alta più di 100 metri.
Questo in un contesto di Parco naturale. Senza contare che i vincoli per i poveri concittadini per modificare o costruire sono strettissimi a fronte della disinvoltura con la quale si lascia a questo Stabilimento di stravolgere e il clima e tutto il tessuto urbanistico e sociale.
In questa prospettiva è sintomatico che la Giunta da Lei presieduta concordi perfettamente nelle scelte con l’opposizione che ha lasciato nascere e prosperare lo Stabilimento per tanti anni. Ella, sig. Sindaco, ci rappresenta tutti ed essendo l’Amministratore della cittadinanza deve tollerare qualsiasi richiesta di rendiconto delle pianificazioni delle decisioni e delle azioni della giunta che presiede, eletta democraticamente dai cittadini.
Ora devo invece constatare, anche per spiacevolissima esperienza personale, che Ella reputa generalmente offensivo un contraddittorio: lo ha varie volte dichiarato ed una delle ultime volte proprio in un’intervista nell’ultimo numero de l’Altro Giornale ove in relazione ad una civilissima lettera aperta Ella ha ancora una volta dichiarato che trova “alquanto offensivo dire che il Comune di Fumane si è appiattito sulla questione “Cementificio”: un’opinione civilmente espressa NON è mai offensiva né chi ha una responsabilità pubblica deve adirarsi a fronte di richieste di chiarificazioni delle motivazioni e soprattutto deve tollerare il dissenso anche aperto. La democrazia è sempre un confronto libero. Ora il Comitato spontaneo sorto recentemente e di cui la Sua appartenenza politica dovrebbe rallegrarsi invece di considerarla una voce scomoda da epurare Le pone vari quesiti:
1 la cittadinanza è adeguatamente informata della concreta possibilità che la produzione vitivinicola in ambito concorrenziale europeo non venga declassata e privata dei titoli di DOC in virtù della prossimità di un inceneritore?

2 Sempre su l’Altro Giornale il titolo ed il senso della sua intervista è categorico: “Ma questi eventi non devono ripetersi!” La frase richiederebbe un proseguimento: se no….? Forse sculaccerà il direttore del Cementificio? Noi siamo ansiosi di sapere cosa farà se si ripeteranno. Le faccio notare che in questi giorni si è rattristata più volte la faccina che indica la qualità dell’aria nel tabellone elettronico affisso davanti al Comune.

3 Perché gli interessi di un corpo estraneo alla vocazione di Fumane possono così facilmente essere anteposti a quelli della gente che la abita?
Se quello che Ella chiamò errore, la creazione del Cementificio, negli anni sessanta poteva avere una funzione occupazionale (funzione comunque i cui benefici economici immediati sono avvenuti a scapito dell’identità urbanistica e sociale) ora è sempre più evidente che tale funzione non sussiste e che il nuovo inceneritore incenerirebbe per sempre quello che ancora è rimasto della Fumane creata e consegnata ai cittadini attuali dagli avi che li hanno preceduti e che certamente inorridirebbero a vedere le marogne e i campi su cui hanno tanto lavorato e sudato venduti solo per ragioni puramente economiche per essere sventrati, le belle colline distrutte, la valle dei Progni, polmone di aria fresca e salubre, avvelenata ed il Progno, un tempo ricco di acqua popolata da pesci e gamberi, ora quasi sempre secco e senza vita. Le case costruite o ristrutturate senza alcun criterio che leghi l’attuale tessuto urbano alla tradizione che valore avranno all’ombra di una fonte così pericolosa di impatto ambientale, l’inceneritore appunto? La qualità della vita che caratterizzava questo paese pedemontano, ben superiore in origine alla tanto vantata Toscana (lago, monti, acque, aria, ville, chiese e cappelle antiche) ed ora tanto più irrimediabilmente danneggiato, che riceveva aria pura, aromatica e fresca nelle calure estive proprio dallo sbocco della valle dei Progni dove si è voluto stoltamente insediare ed ora ancora ulteriormente potenziare una fonte così potente di inquinamento, sarebbe distrutta.

4 Si rende conto che le motivazioni che giustificano un così radicale mutamento della viabilità sono ad esclusivo interesse del Cementificio/Inceneritore?
Cosa serve in realtà a Fumane una modifica così stravolgente? E qualora l’attività del Cementificio cessasse questi rivolgimenti a chi serviranno? Fumane diventerebbe un cantiere fantasma.

5 Perché il paese deve diventare un cantiere minerario?
Le argomentazioni del Cementificio dimostrano ampiamente che l’avvelenamento dell’aria ora esiste in quantità notevole in quanto il Cementificio stesso ha dato una tavola comparativa dei valori attuali con quelli che sarebbero prodotti dalla ri-fondazione in inceneritore. Da essa risulta l’altissimo inquinamento che ha finora caratterizzato l’attività estrattiva e di lavorazione, in particolare sul Monte Santoccio. A questo inquinamento ora si dichiara che la ristrutturazione porrebbe rimedio. Ma allora finora perché si è negato questo inquinamento? La stessa cosa è avvenuta per le polveri per le quali per anni si è negata l’esistenza pur installando in seguito filtri per limitare i danni che si erano sempre minimizzati se non negati. Ecco quindi sig. Sindaco il perché resta inspiegabile il Suo atteggiamento e perché tanti interrogativi preoccupati ci pone la sua prona e devota attenzione alla causa di CementiRossi. Chi aveva eletto la lista cui appartiene sperava in un ricambio evidente e netto di politica e tutti coloro che hanno scelto come primo cittadino la sua persona speravano in una espansione delle iniziative ambientali da Lei iniziate e perseguite da Assessore. Ora tali speranze sono completamente disattese dal suo governo assolutamente simile nelle scelte da quanto fu, secondo le sue parole, erroneamente voluto dalle precedenti Amministrazioni. Aggiungo e chiudo con due brevi osservazioni: a chi afferma che bisogna essere grati al Cementificio che avrebbe beneficato il paese rispondo che innanzitutto il benefattore non aspetterebbe domani a sbaraccare tutto se non gli convenisse più continuare l’attività. In ogni caso a mia conoscenza il cosiddetto benefattore fu CementiVerona e non CementiRossi. In chiusura devo ammettere che mi sto chiedendo chi me la fa fare a rendermi inviso ed inimicarmi una parte della concittadinanza alla quale dovrebbe stare a cuore ben più di me il perpetuarsi della tradizione e non un futuro nel quale la festa dell’uva e del vino dovrà essere sostituita più giustamente da quella del cemento e derivati.

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