venerdì 17 dicembre 2010

“Esigenze diverse”

http://www.laltrogiornalevr.it/edizioni/edizione-valpolicella.pdf

Egregio Direttore,
vorrei ringraziare il vostro giornale perchè continuate a pubblicare varie lettere sul argomento Cementificio.
Credo che sia importante il dialogo e non la polemica riguardante questo argomento spinoso e difficile per la Valpolicella, essendo coinvolto il lavoro e il futuro di tante persone, un intero territorio e la reputazione del Vino Valpolicella & Amarone Doc.
Purtroppo è difficile trovare una soluzione a questo problema che possa conciliare tutti gli interessi.
Premetto che sono straniera e che vivo in Valpolicella da 5 anni.
Amo profondamente questo territorio.
Credo che un punto chiave sarebbe per l'industria del cemento conquistare la fiducia dei veronesi con un dialogo aperto e nel pieno rispetto della salute dei cittadini.
Il fatto che ci sia un’industria altamente inquinante, nel cuore del territorio Valpolicella DOC è preoccupante già di per sè.
Credo che sia importante tutelare il lavoro di tutte le persone, sia quelle del Cementificio ma anche quelle delle numerose aziende vinicole nella Valpolicella.
Vorrei far presente a Luca Salvi (rif la sua lettera nel edizione di Novembre) che già ad oggi il cementificio brucia alcuni rifiuti (ovviamente permessi):
circa 120.000 tonnelate di scarti provenienti da aziende del marmo.
(NDR. in realtà 80.000 tonnellate sono ceneri pesanti...)
In passato ha bruciato anche la farine animali (in epoca di "mucca pazza").
Queste cose non sono certamente rassicuranti.
Venerdì mattina ho visto tre camion della ditta Alcom andare al cementificio e mi sono preoccupata dato che questa ditta è uno dei leader nel commercio di profilati e laminati di alluminio per serramenti e per applicazioni industriali; non so se scarica i propri rifiuti presso il cementificio ma spero proprio di no...
Forse gli enti competenti dovrebbero aumentare i limiti di inquinanti permessi in territori Valpolicella Doc così vicini ad abitazioni.

Per concludere cito cosa ha riportato l'Università di Trento riguardo il Cementificio di Fumane:
(capitolo 4.4 della Proposta di Piano di Azione e Risanamento della Qualità dell'Aria)

"Volendo isolare un parametro significativo dallo Studio di Impatto Ambientale (SIA) dell'impianto relativo al progetto, si può notare come l'emissione autorizzata di ossidi di azoto (NOx) per l'impianto reale, sia attualmente pari a 3473.2 t/anno. Tale valore rappresenta un quantitativo pari a circa l'81% di quanto emesso da tutte le fonti del Comune di Verona, per gli NOx (4290 t/anno) (cfr. Tabella5-31). L'emissione autorizzata di 3473.2 t/anno di ossidi di azoto da un camino posto ad un'altezza di 30 m comporta oltre ad una criticità di tipo globale, una criticità locale evidenziata dalla modellistica applicata nel SIA, con un massimo di concentrazione al suolo stimato pari a 1251.9 μg/m3, a fronte di un valore da garantire per la qualità dell'aria di 200 μg/m3, come somma di tutti i contributi".

Credo che sia arrivato il momento di salvaguardare il territorio in maniera seria e concreta prima che sia troppo tardi.

Jane Glees

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