domenica 12 dicembre 2010

«Smog, Conta non si attivò»

È accusato di omissione in atti d'ufficio. Inizio con rinvio Il pm chiede il processo.
Al via l'udienza preliminare con l'istanza di costituirsi parte civile di cittadini, Legambiente e Radicali

L'Arena, sabato 11 Dicembre 2010, pagina 17

La questione Smog non doveva essere in cima ai pensieri di Giancarlo Conta quando occupava la poltrona di assessore all'ambiente della Regione. Così almeno ritiene il pm di Venezia Giorgio Gava che ha chiesto il rinvio a giudizio del dirigente del Pdl. Nel suo provvedimento, il sostituto procuratore ha elencato una serie di omissioni nella lotta all'inquinamento atmosferico, commesse da Conta all'epoca al timone dell'ambiente in Veneto. L'accusa parla di omissione in atti d'ufficio. Gli illeciti si sarebbero verificati a Venezia a partire dal 2005 fino alla scorsa primavera.
Ieri è iniziata l'udienza preliminare davanti al gip Roberta Marchiori che, però, ha rinviato la decisione a febbraio. L'ex assessore, ora assistito da un nuovo legale, ha chiesto un aggiornamento del processo per dare modo al suo legale di leggersi i 6 faldoni dell'inchiesta. Conta, ora consigliere regionale del Pdl, rischierà di trovarsi alla ripresa dell'udienza preliminare una sfilza di parti civili. Oltre ai radicali, costituitisi con la dirigente Laura Vantini, assistita da Bruno Martellone, ci saranno il Wwf (avvocato Arianna Tosoni) e una serie di cittadini di alcuni Comuni del Veneto (tra i quali Verona) in sostituzione degli enti locali che non hanno ritenuto necessario far valere le proprie ragioni. Nella prossima udienza, ci saranno anche i volontari di Legambiente con il presidente, Michele Bertucco che in giudizio sarà assistito dall'avvocato Giovanni Mingati.
«Di fronte all'esistenza in Regione di una situazione ...di emergenza Smog», scrive il pm Gava, Conta non avrebbe preso quei provvedimenti che «per ragioni di sanità pubblica dovevano essere adottati senza ritardo». Il capo d'imputazione poi entra nel dettaglio elencando sei ipotesi, previsti da regolamenti o piani regionali che non sarebbero stati rispettati dall'ex assessore.
E così emergono «piani di azione non attivati», «assenza di provvedimenti volti a contrastare l'inquinamento», «mancata trasmissione alla Giunta e al Consiglio regionale oltre che alle province del documento di previsione del piano di tutela e risanamento dell'atmosfera». Questo atto era stato approvato l'11 novembre 2004. Sempre in quella data, Conta non avrebbe trasmesso poi il «monitoraggio del piano di tutela e risanamento dell'atmosfera», relativo all'anno precedente. Non avrebbe convocato, infine, il comitato d'indirizzo e sorveglianza come previsto dal piano appro vato nel novembre 2004.
Per conoscere la fondatezza di queste accuse, bisognerà attendere la prossima udienza prevista in febbraio.

di Giampaolo Chavan

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