L’Arena è un giornale
molto versatile, in tutti i sensi, prima pubblica un articolo della cronista locale che ha
assistito in prima persona alla relazione del prof. De Marco, che dice che vi
sono notevoli differenze tra la salute a Fumane confrontata con quella di Mezzane e dopo pochi giorni edita un’altro articolo dal titolo pilatesco “Non si può incolpare Cementirossi” e dai contenuti un
po' equivoci e bugiardi. E comincia subito male: Fumane non ha un'aria peggiore di altri paesi e i problemi di
salute dei fumanesi, per quanto riguarda le vie respiratorie, non sono diversi
da quelli di altre zone. Fumane
ha notoriamente l’aria peggiore (in PM10) della provincia, come solo il quartiere
di Borgo Milano, San Bonifacio, Peri. Per capire a chi addossarli basta leggere
l’ indagine ARPAV del 2007, che dice che di tutti gli inquinanti il 90%
provengono dai camini del cementificio. “si può giocarla come
si vuole: se si vuole dire che la situazione è colpa del cementificio, si può
anche dirlo ma dal punto di vista scientifico è uno studio troppo specifico per
arrivare a conclusioni così nette” Veramente azzeccate
queste parole, chiarificatrici, danno un senso ai soldi spesi per la ricerca e
qualificano la profondità e la saggezza dei risultati. Gli abitanti della zona, che hanno
partecipato in massa allo studio pensavano che si potessero tirare delle conclusioni, ma essendo troppo specifico
non può arrivarci. Non capiscono per cosa sia stato fatto in questa
maniera, se già si sapeva di non poter tirar conclusioni.
Andiamo avanti con l’analisi dell’articolo, che sostiene che le emissioni sono
state finora sempre nei limiti di legge, ma forse dimentica che i superi di PM10 da
quando esistono le centraline sono stati sempre circa il più del doppio di
quanto previsto dalla legge, tranne l’ultimo anno quando il cementificio è
stato chiuso per lunghi periodi (che dimostra ulteriormente la sua potenza di
fuoco, tanto che le emissioni di ossidi di azoto della sola cementeria, gli
NOx, sono maggiori di tutte le altre industrie della provincia veronese). E non
fidiamoci troppo dei limiti di legge,
che forse sarebbe il caso di aggiornare, le sostanze cancerogene fanno male
anche se sono entro i limiti.
Ma vediamo se c’è qualcosa per cui dar la colpa a qualcuno. Si dice che la mortalità di
Fumane nel decennio 1990-2000 è uguale
all’altra, forse ci si è dimenticati di consultare l’indagime epidemiologica dell’ASL
22, che dice testualmente “si è rilevata nel comune di Fumane una mortalità per
malattie cardiovascolari una media nettamente superiore alla media regionale”,
una piccola svista, che però fa allungare ulteriormente il naso dei relatori.
E finalmente viene trovata una differenza tra Fumane e mezzane i bambini di Fumane capoluogo hanno
esclusivamente dei livelli di sintomi legati alle irritazioni agli occhi più
alti rispetto a quelle di Mezzane
Qui sta il bandolo della matassa, ed ora mi rivolgo ai cittadini di
Fumane ed a chi ha a cuore la salute: il 20 30% in più di irritazione agli
occhi ? Ma cosa vuoi che sia! Qui finisce il compito dell’epidemiologo ed
inizia il compito del medico (o Medico, con la M maiuscola): il 20- 30% in più di
irritazioni acute significa il 20 o 30% in più di tutte le malattie croniche, cardiovascolari,
respiratorie e tumorali, perché una successione continua ed infinita di stimoli
irritativi provoca molte alterazioni, anche profonde e strutturali in tutti i nostri sistemi
biologici, fino alle malattie più gravi. A un aumento di PM10 viene associato un aumento di
assenze. Questo vuol dire che la fonte di PM10 è l'industria? Non lo sappiamo. Amletico dubbio, ma ancora una volta, avete
avuto troppa fretta, studiosi miei! 20 minuti erano sufficienti per guardare
l’indagine Arpav, I documenti ci sono,
bisognerebbe consultarli quando serve. Ma finalmente continua: "a Fumane e nelle
frazioni c'erano ricoveri per tutte le cause e patologie superiori a quelli di
Mezzane, con un consumo superiore di farmaci".
E questo è il dato, ma poi si insinua nella mente del ricercatore
l’atroce dubbio Ma: la differenza nelle ospedalizzazioni e nel consumo di farmaci
rispecchia una differenza di patologia nelle due popolazioni? Molte sono le
ipotesi in campo: i medici di Mezzane
sono tutti fitoterapeuti, i pazienti di Mezzane ricorrono volentieri
agli sciamani, i medici di Fumane incassano grosse percentuali sulle vendite di
farmaci, oppure i pazienti hanno predilezione particolare a pillole e supposte. O forse l’ospedale 5 stelle di Negrar è troppo invitante ed offre comfort
irresistibili. Chissà quale sarà quella giusta. Ma rassicuriamoci, fra un paio di anni
saremo in grado di dare risposte definitive.
Staremo a vedere, intanto respirate tranquilli, bambini belli, non
abbiate pensieri, care mamme. Ci sono gli studiosi che vigilano per voi,
insieme al comitato scientifico, scientifico sì, ma con qualche poco
scientifica svista. Lasciate fare a
loro.
Lezioni come quella di Taranto
non servono a nulla, evidentemente sono necessari effetti speciali e anche
molto vicini. Per esempio che qualche magistrato prima o poi analizzi con calma ed imparzialità
tutti i dati.
Tornando all’articolo, la versatilità dell’Arena si dimostra anche dalla
firma, che spiega forse le incongruenze e le fantasie di questo articolo. Il
giornale ha affidato l’intervista al noto recensore di eventi di musica,
concerti e spettacoli, che abbia scambiato
i gas con i fuochi d’artificio?
“Adottare il principio di precauzione e di responsabilità significa
anche accettare il dovere di informare, impedire l’occultamento delle
informazioni su possibili rischi per la salute, evitare che si continui a
considerare l’intera specie umana come un’insieme di cavie sulle quali saggiare
tutto quanto il progresso tecnologico è capace di inventare” (Lorenzo Tomatis.
1996)
Dott. Giovanni Beghini
(I.S.D.E. Medici per l'ambiente)
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