In scena per salvare Marezzane: sono cinque gli artisti, più un coro, che sabato alle 21 nel teatro parrocchiale «Don N. Mazza» - Circolo Noi a S. Pietro in Cariano costruiranno una serata per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla difesa della collina quasi completamente dentro il Parco della Lessinia, che rischia di sparire essendo inserita nell'area di scavi per il cementificio di Fumane. Marezzane, scelto come «Luogo del cuore» dal Fai, è diventato negli ultimi anni simbolo di bellezza della natura, con più di ottanta specie di orchidee selvatiche spontanee, con cascinali dipinti, «giassare» e sentieri, ed aziende che curano l'agricoltura biologica, destinate a sparire una volta che si cambiasse il delicato habitat ed equilibrio che consente certe coltivazioni.
Gli artisti in scena sabato sono la cantante folk Deborah Kooperman, l'attore e logopedista Marco Cantieri, il cantautore - scrittore Marco Ongaro, la danzatrice e coreografa Stefania Fuss, la cantante popolare Grazia De Marchi e il coro Banshees. La serata sarà presentata da Andrea Bendazzoli, introduce Beppe Muraro per la regia di Aronne Gasparato. Costo del biglietto è di 8 euro, al termine buffet offerto da alcune aziende agricole biologiche della zona. Ad organizzare l'evento, il primo di una serie, sono l'associazione Valpolicella 2000 e il comitato Fumane Futura, che stanno andando avanti nel loro impegno per difendere il territorio della Valpolicella dall'inquinamento prodotto dall'industria Cementirossi. «Anche gli artisti scelgono l'ambiente, la salute, la bellezza, le economie alternative all'industria insalubre», spiega Mimmo Conchi, presidente di Fumane Futura, «stiamo aspettando che la Soprintendenza si esprima in merito a Marezzane, dopo la presentazione delle valutazioni di impatto ambientale. Soprattutto dopo la sentenza espressa dal Tar Veneto il primo marzo, che ha sottolineato l'importanza di difendere l'ambiente, come dice la nostra Costituzione all'articolo 9 e la necessità di coerenza: non si può dare parere favorevole quando si è dimostrato che c'è grande impatto, come hanno fatto i Comuni di Fumane e Marano e la Provincia in merito al progetto di ampliamento dello stabilimento di Fumane con una torre alta 103 metri, la più alta in assoluto nella provincia di Verona, e all'utilizzo di ceneri pesanti da incenerimento di rifiuti non controllati da mescolare al cemento. Un cemento inquinato. Dopo i pareri favorevoli, ci aspettiamo che la Soprintendenza valuti attentamente la distruzione del territorio e impedisca il procedere delle ruspe». Sull'area di Marezzane c'è la pendenza del ricorso presentato un paio di anni fa dalla Comunità Montana e dall'associazione Valpolicella 2000.
«In caso contrario, se la Soprintendenza dovesse essere favorevole allo scempio della collina, visto che non è ammesso il silenzio assenso, noi siamo già pronti a presentare ulteriori ricorsi. Marezzane non si tocca!», conclude Conchi. Prossimo evento sarà la marcia pacifica di primavera sui sentieri di Marezzane il prossimo maggio, in data ancora da confermare. G.G.
L'Arena Giovedì 24 Marzo 2011
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